venerdì 15 luglio 2011

Tu chiamale se vuoi...relazioni



Qualche giorno fa ho visto un film, una di quelle commedie sentimentali americane, giusto per distrarsi un po'. Invece mi sono ritrovata a riflettere, e parecchio. Il film era “5 appuntamenti per farla innamorare”. La protagonista, una romantica fioraia, era un'eterna innamorata dell'amore e della magia del corteggiamento, al punto di inventare uno stile di vita molto personale: uscire con qualcuno solamente cinque volte, cinque perfetti appuntamenti, e poi via... verso nuove avventure. Questo, a suo dire,  impedisce a noi donne di soffrire, e agli uomini di scoprire i lati negativi del nostro carattere. Quando il protagonista maschile le fa notare che prima o poi è necessario fermarsi, lei gli chiede “conosci coppie felici?” e lui “a momenti, con alti e bassi” e lei gli risponde “io sono felice ogni giorno”.

mercoledì 13 luglio 2011

Distratti e contenti



La borsa crolla, l'ho sentito un po' qua un po' là. Perfino io che non ci capisco assolutamente niente di queste cose, mi rendo conto che mi devo preoccupare, allora comincio a fare zapping alla ricerca della notizia, per capire cosa mi può succedere, e invece cosa trovo? telegiornali pieni di servizi sull'afa e il caldo di questi giorni. Di quali telegiornali stia parlando, beh, non è difficile intuirlo. Il servizio è più o meno sempre lo stesso (anzi, credo che sia lo stesso tutti gli anni): si vedono carovane di turisti con i cappelli di paglia e i piedi immersi in qualche fontana cittadina, belle ragazze scosciate che mangiano il gelato, e qualcuno che dorme sulle panchine dei parchi.

mercoledì 6 luglio 2011

L'arte di volersi bene



Nietzsche ha detto : Gli uomini si dividono in schiavi e liberi perché chi non dispone di due terzi della sua giornata è uno schiavo.
No, non volevo iniziare questo post come in una puntata di "Criminal Minds", ma volevo lanciare un piccolo spunto per riflettere, perchè sono assolutamente convinta che se ognuno di noi facesse un rapido calcolo di quanto tempo dedica a se stesso e ai propri interessi, beh, credo che pochi potrebbero non definirsi schiavi. Non si tratta solo della irrinunciabile necessità di lavorare, ma anche di tutti quei piccoli oneri che ci portano ad allontanarci da tutto ciò che ci fa bene, e che ci fanno dimenticare che ogni tanto è indispensabile fregarsene e dedicarci solo a noi stessi.

sabato 2 luglio 2011

Noi e il comandante



Sono poche le persone che riescono a riportarmi a quindici anni in pochi secondi: Vasco è sicuramente una di queste. Ebbene sì, ieri sera c'ero anch'io, tra migliaia di persone che affollavano lo Stadio Olimpico. Eravamo davvero in tanti, là dentro, e ogni volta non posso fare a meno di chiedermi cosa può provare un artista nel salire sul palco e vedere che ottantamila persone sono lì per te, da trent'anni.Dev'essere un'emozione indescrivibile.Lo scenario, nonostante passino gli anni, è più o meno lo stesso: braccia alzate al cielo, striscioni, accendini, e i cellulari per fare le riprese. Il bello dei concerti di Vasco è che puoi guardare chi siede alla tua destra e trovare un cinquantenne, mentre invece alla tua sinistra  c'è un adolescente che canta "Albachiara" con lo stesso entusiasmo.