venerdì 30 dicembre 2011

L'anno che verrà




Il 2011 se ne va. E non c'è proprio rimedio. Solitamente si è talmente presi dalle feste natalizie che ci si rende conto solo una volta che si è digerito il panettone, che sono gli ultimi giorni dell'anno. Impossibile non notarlo: ovunque saltano fuori calendari e agendine, le bancarelle si riempiono di orribili mutande rosse, i negozi di abbigliamento espongono vestiti neri pieni di paillettes e lustrini e ti ritrovi sul vetro della macchina dozzine di volantini di veglioni costosissimi ai quali non parteciperai mai. Personalmente ho chiuso con i veglioni da parecchi anni, l'anno scorso addirittura ce ne siamo stati a casa da soli, con la gatta nascosta sotto il divano a causa dei botti; i capodanni migliori che ricordo li ho passati con gli amici intorno ad un tavolo a fare giochi di società o giocare a carte finchè non viene mattina, insomma, se non mi trovo a Times Square, la folla non vale proprio la pena. Da bambina i miei  mi portavano sempre in qualche locale dove ti dotavano di trombette e cappellini a cono, e io attaccavo un paio di sedie e mi addormentavo mentre facevano il trenino su quella canzone che non sopporto: "Brigitte Bardot" e tutto il repertorio...il divertimento a tutti i costi, quanto odio quelle canzoni. Poi c'è quell'atmosfera da primo dell'anno che ti riempie di calma, quando la mattina presto c'è un silenzio irreale e qualche petardo isolato qua e là; io per esempio non posso cominciare l'anno nuovo senza la marcia di Radetzky al concerto di Vienna, mi piace troppo quando il pubblico batte le mani e il direttore d'orchestra li dirige. A quel punto l'anno nuovo è cominciato. 

martedì 20 dicembre 2011

Quando la moglie è in vacanza



Da qualche tempo mi sono ritrovata a vivere sporadicamente una situazione nuova: un marito fuori città per lavoro. Magari qualcuna di voi ci è abituata, a starsene sola soletta per qualche giorno mentre la propria metà è in trasferta per lavoro; non è il mio caso, insomma, in passato sarà capitato che dovesse restar fuori una notte, massimo due, invece stavolta è una roba seria, ed eccomi qua, seduta sul divano con la gatta che si abbarbica in mezzo ai piedi, a nascondere un'espressione triste. Diciamo che per un soggetto ansioso come me, la notte in solitudine non è esattamente l'ideale, perchè in testa cominciano a frullarmi tutti quei pensieri ridicoli del tipo: e se mi sento male? e se perdo le chiavi? e se si rompe l'auto? per non parlare di quella lieve sensazione di avvertire presenze in casa, scricchiolii, rumori di natura incerta, ombre con la coda dell'occhio, e non prendetemi in giro che lo so che succede anche a voi, soprattutto a te, Ale, ti ricordi che hai combinato quando hai sentito i rumori dello screen saver del pc in camera tua? 

giovedì 8 dicembre 2011

Prove tecniche di festività



Il sole sta calando su questo giorno di festa. E' il primo di una discreta serie che terminerà con la Befana. Il Natale, malgrado la mia scarsa religiosità, è da sempre la festa che preferisco, l'atmosfera ti riempie sempre il cuore di quel misto di dolcezza e commozione.  Dall'ultima volta che vi ho scritto non si è sentito nè parlato di altro che della situazione del nostro paese, l'ennesima manovra che penalizza l'italiano medio come me. Ci si interroga sullo squilibrio tra chi non ce la fa a campare e chi riceve (come ho visto in un servizio in tv) 500.000 E di pensione l'anno. Ci si chiede se sia giusto far pagare l'ICI al Vaticano. Io purtroppo sono tra quelli che dovrà pagarla, e considerando il sacrificio messo in atto per acquistare la mia casa e tutto quello che mi costa già ogni mese, beh, mi girano parecchio, ovviamente.