sabato 21 dicembre 2013

Ciao, Natale





Il natale è quel momento dell'anno di cui abbiamo bisogno per esprimere un desiderio che sembra lontano, ma non troppo. E' la scusa per sentire più vicino chi ami, per lasciare da parte ciò che ti affligge, per lasciare entrare un po' di calore dove il cuore ha più freddo. In quel momento dell'anno lasciamo che i bambini sognino qualcosa che non esiste, ma che costruiamo con cura per loro, per farli sentire amati e al sicuro; ci scambiamo auguri perchè speriamo sempre che quello che accadrà sarà migliore di ciò che è già passato. Trascorriamo l'attesa della festa in una frenetica corsa, per poi fermarci all'improvviso davanti ad un albero addobbato, ad incantarci con luci intermittenti, canti che commuovono l'anima, film che conosciamo a memoria ma che fanno parte dell'atmosfera. Allora tutto diventa quiete, tutto sembra più dolce, e ti fa sentire di nuovo un po' bambina, quella bambina che aspettava davanti ad un camino acceso di poter scoprire cosa c'ero dentro ad una scatola, quando l'orologio segnava la mezzanotte, e la magia era qualcosa che potevi quasi toccare e tenere con te tra i tuoi giocattoli, per tanti Natali ancora da vivere.

sabato 7 dicembre 2013

Onde d'inverno

Il mare in inverno è qualcosa che non puoi toccare ma dal quale non riesci a stare lontano. Il sole regala l'illusione che l'inverno sia più sopportabile, che la primavera non sia poi troppo lontana. C'è chi si concede una corsa sulla spiaggia, chi lancia una palla al suo cane, chi legge il giornale su una panchina. 
Una coppia aspetta abbracciata che il cielo diventi rosa, poi il sole inizia la sua discesa, lenta ma non troppo, verso i flutti. I suoi riflessi si spargono sull'acqua in un'esplosione di colori, poi scompare, come inghiottito dalle profondità del mare. Il buio avvolge ogni cosa, ma il suono delle onde ci ricorda che lì, nell'oscurità, il mare ci attende per regalarci un altro spettacolo, altre emozioni, altre speranze.

domenica 10 novembre 2013

domenica stanca




Il cielo è così grigio da irritare gli occhi in questa pigra e lenta domenica.
Stormi di uccelli si levano in aria, dirigendosi chissà dove, lontani dal gelido inverno, lontani da qui.
Il sole stenta a mostrarsi con il suo lieve tepore, ma questa notte uno spicchio di luna brillante cercava di farsi strada tra nuvole agitate.
L'inverno ormai è qui. E' tempo di correre freneticamente alla ricerca di regali natalizi per coloro che amiamo, è tempo di guardare la pioggia da dietro una finestra chiusa, è tempo per gli alberi di spogliarsi nell'attesa che il miracolo della primavera torni a compiersi, è tempo per la natura di addormentarsi per un lungo sonno.
Una farfalla variopinta si posa su una panchina di un parco solitario, ha l'aria stanca.
Riposati, piccola farfalla, quando la primavera tornerà,io sarò ancora qui ad aspettarti.

venerdì 1 novembre 2013

Innamorati per sempre

vorrei possedere la forza del vento e come lui essere invisibile,
vorrei che tu potessi vedermi solo attraverso le fronde degli alberi e le nubi soffici che corrono veloci.
vorrei essere rassicurante e calma come un tramonto autunnale, quando tutto il mondo si colora di rosa e quel rosa lascia il posto ad un blu così intenso da toglierti il respiro.
vorrei essere imprevedibile come un temporale in un caldo pomeriggio estivo, come un fiore che sboccia all'improvviso e che ieri non c'era.
vorrei essere silenziosa come la neve che cade di notte e che tutto nasconde.
vorrei portarti nei miei sogni perchè lì saresti al sicuro, potremmo fermare il tempo insieme e non tornare mai più, sospesi nell'infinito, innamorati per sempre.

martedì 22 ottobre 2013




Ci sono anime destinate a trovarsi ancor prima di iniziare a cercarsi, ci sono sogni che non si avverano ma che è stato bello lasciar entrare nella nostra vita, ci sono dolori che creano radici per far crescere l'albero più forte, ci sono amici che restano fermi mentre intorno a loro ruotano gli anni e le stagioni, e poi c'è la vita, semplice ma straordinaria, meteora di un universo incomprensibile, eppure immensa nella sua complessità, speciale come ognuno di noi, unica come dovremmo renderla.

sabato 12 ottobre 2013

Sospesi in quel nulla fatto di respiri e di silenzi, l'unico suono che riusciva a percepire era il battito del suo cuore nell'orecchio che teneva poggiato sul suo petto, i capelli sparsi a solleticargli i fianchi. Era quello il suono che avrebbe voluto sentire sempre, portare con sè al lavoro, in metropolitana, in giro per strade affollate di voci che non le interessavano. Chiuse gli occhi per ascoltarlo meglio, quel cuore batteva per lei e con lei, il resto non aveva importanza, il resto era solo rumore.
"Poi, all'improvviso, si rese conto che aveva dimenticato di ricordare quanto non fosse stato solo perfettamente meraviglioso, così divinamente travolgente da strapparle il respiro ed un frammento di anima ogni volta che i loro corpi si erano sfiorati, ma era stato anche maledettamente doloroso, e quel dolore, col tempo, si era sparso dentro di lei in tanti piccoli pezzi che non era più riuscita a ricomporre, ma che aveva dovuto ignorare, accantonare per tenere con sè solo la parte migliore. Allora capì che quel velo di tristezza nei suoi occhi erano quei piccoli pezzi di dolore che bussavano alla sua anima ferita, così li tenne con sè, e li nascose in un posto sicuro, dove poterli andare a cercare, dove nessun altro li avrebbe mai trovati."
" lei lo sapeva, lo aveva sempre saputo che era stata la sua risata ad averla fatta innamorare. Rideva di lei, rideva con lei, ridevano insieme. Ma soprattutto era da quelle stesse labbra che arrivavano i suoi baci. Quei baci erano la sua Cryptonite, il suo tallone d'Achille, il paradiso terrestre e l'arcobaleno. In quei baci il tempo e lo spazio si annullavano in un limbo senza fine, ed era proprio lì, in quella dimensione, che lei avrebbe voluto vivere per sempre."
Scrivere è l'illusione di poter trattenere il tempo, imprigionare gesti, momenti, emozioni in un foglio bianco affinché nulla possa andare perduto. Scrivere è il dono di poter vivere milioni di vite diverse dove accade ciò che desideri quando lo desideri; scrivere é fluttuare leggeri, incuranti e invisibili in una dimensione dalla quale non vorresti più tornare.
Ci sono momenti nei quali un foglio di carta ed una penna tra le dita ti confortano più di un abbraccio dopo una giornata difficile, di un tramonto sul mare durante una vacanza, di un bel sogno che continua anche quando ti riaddormenti. La mia penna tra le dita è la bellezza dell'irreale che diventa reale, dell'impossibile che diventa possibile. Con la mia penna tra le dita, io mi dossolvo lentamente, poi scompaio.

 
Cerca nelle tue tasche, nei tuoi cassetti, negli armadi, cerca ovunque nella tua vita perchè proprio lì, da qualche parte, ti ho lasciato il mio cuore e non me lo sono più ripreso; lui ti appartiene e ti protegge , tienilo con te e prenditene cura, così che io non debba mai sentirne la mancanza, così che lui non voglia più tornare.

sabato 14 settembre 2013

Riflessi e riflessioni




Ci sono giorni nei quali ho bisogno di circondarmi solamente di me stessa, della mia musica, dei miei paesaggi. Ho voglia di perdermi su strade che non conosco ancora, di una foto da scattare, di sedermi su una panchina con un taccuino e una penna in mano, da rosicchiare distrattamente. La campana della chiesa suona in continuazione, gli anziani del paese si riposano sotto le fronde degli alberi, il vento autunnale si fa sentire prepotentemente scompigliando i miei capelli, lo lascio fare, anche i miei pensieri sono in disordine.
Foglie gialle scricchiolano sotto i miei piedi, a ricordarmi che la bella stagione se ne sta andando di nuovo, e che l'inverno sarà lungo e difficile. Per un attimo la malinconia cerca di prendere il sopravvento, di scavalcare tutti i miei pensieri oscurandoli come durante un'ecllissi, ma decido di non lasciarla entrare; la mia solitudine non è tristezza, è libertà, è la mia mente che come il corpo vaga e si perde, annega nei ricordi, nei sogni che non si avverano ma che per questo diventano più grandi, si alimentano e mi nutrono di speranze e  di aspettative. Il sole tramonta nuovamente lanciando i suoi riflessi d'argento sulla superficie del lago, c'è serenità e pigrizia nell'aria, c'è voglia di respirare la vita, di trattenerla il più a lungo possibile; lascio che le mie gambe mi portino dove vogliono loro, il resto si vedrà, il resto è per domani.

venerdì 30 agosto 2013

C'era una volta una bambina...




C'era una volta una piccola stanza che poteva contenere solamente un minuscolo letto senza testiera, incastrato sotto ad una scrivania sempre in disordine, una libreria carica di libri di testo e peluche, alle pareti vecchi poster degli Europe e di Nick Kamen; e poi c'ero io, seduta su uno sgabello troppo alto a ticchettare su una vecchia Olivetti che si inceppava sempre. Prendevo un foglio bianco, lo dividevo in due, lo facevo scorrere nel rullo e lo lasciavo riempire di parole, il rumore dei tasti echeggiava per tutta la casa, era il suono della mia fantasia. Le storie prendevano vita nella mente, le sognavo nei minimi dettagli, ne diventano la regista, e poi provavo a riversare su quella carta ciò che vedevo, ciò che sentivo. Cosa dovessi farci , poi, non ne avevo idea. Le rilegavo, disegnavo la copertina, e le chiudevo in un cassetto, per rileggerle nei pomeriggi piovosi, quando nessuno voleva giocare con me e non c'erano compiti da fare. Allora fantasticavo che quelle storie potessero leggerle migliaia, milioni di persone, che le avrei trovate sugli scaffali delle librerie più famose, che tutti ne avrebbero parlato, ma poi non lasciavo che nessuno ne avesse accesso, erano private, perchè venivano dalla mia mente.
Oggi tutto è cambiato, la mia vecchia olivetti è dimenticata in una soffitta a prendere polvere, e le dita che scorrono veloci sulla tastiera del computer non fanno più tanto rumore, qualcuno ha letto le mie storie, più di quanti avessi potuto immaginare, ma i sogni restano gli stessi, quelli di una bambina chiusa in una stanza troppo piccola, a chiedersi cosa sarebbe accaduto domani, con il naso all'insù e la mente altrove.

venerdì 16 agosto 2013

Frammenti di fine estate

 
L'acqua salata scorre tra i miei piedi su una riva affollata e soleggiata. 
Piccole conchiglie scheggiate si spingono sulla sabbia trascinate dalle onde, per poi tornare tra i flutti in un continuo andirivieni; C'è un bambino così piccolo da presupporre che sia la sua prima estate, la prima volta che l'immensità del mare incontra i suoi occhi, la prima in cui sente l'odore della crema per non scottarsi e la consistenza della sabbia tra le dita mentre costruisce un fragile castello che la marea non risparmierà.
Lascio che l'energia del sole e la forza del vento mi accarezzino in questa giornata di fine estate, cercando di non lasciar penetrare quello spiraglio di tristezza che inizia ad affacciarsi quando i giorni di beatitudine sono agli sgoccioli e sei consapevole che presto tornerai ad una routine che avevi quasi dimenticato.
Respiro a fondo facendo il pieno di serenità, ma non sono ancora sazia di quest'estate frugale e sfuggente, è ancora qui eppure mi manca già, mi mancano le cicale che si fanno sentire nelle pinete ombrose e fresche, la pelle che diventa scura confrontata con il segno del costume, le serate all'aperto, la tenda che ondeggia per il vento dietro una persiana abbassata nei caldi pomeriggi. 
Presto l'autunno si affaccerà a ricordarci che siamo invecchiati di un anno, e l'inverno sarà sempre troppo lungo malgrado il bagaglio di nuovi ricordi da portare con sè, allora chiuderò gli occhi e sognerò di trovarmi ancora qui, su una spiaggia che ho amato, a cercare di capire dove finisce il mare ... e sarò libera.

domenica 4 agosto 2013

Appunti di un viaggio fra le nuvole



 La nostra avventura fra i monti inizia con una pioggia incessante. Ci accolgono nubi basse e scure che ci nascondono le vette più alte; arranchiamo a fatica fra i tornanti nebbiosi fino a raggiungere il nostro piccolo albergo, una modesta costruzione in legno chiaro che sembra pericolosamente in bilico sulle rocce scivolose. La calorosa accoglienza ci aiuta a lavare via la tristezza per la giornata di pioggia, le gocce continuano a scendere prepotentemente dal cielo, le ascolto picchiettare con forza sui tetti delle abitazioni, sui petali dei fiori che affollano ogni singolo balcone, poi all'improvviso un raggio di sole squarcia le nubi, la pioggia cessa. Decido di soccombere all'impazienza e di affrontare il mio primo sentiero, le gambe protestano a quell'improvviso cambiamento di abitudini, ma decido di ignorarle. Capisco quasi subito che la colonna sonora della mia vacanza sarà il campanaccio sul collo delle vacche, lo scorrere dell'acqua nei ruscelli, il ronzio delle api sui fiori, la campana della chiesa davanti alla nostra camera che ogni mattina ci sveglia alle 7. Tutto il resto è rumore.
Lungo il nostro cammino incontriamo diverse fontane di legno dove poter riempire le nostre borracce, ci sentiamo avventurieri, esploratori in erba. Raggiungiamo un piccolo lago tra i monti, accanto ad una cascata, la prima di altre che visiteremo. L'acqua sgorga con forza tra le rocce, bagnandoci tutti e creando un piccolo arcobaleno lì dove si congiunge con il ruscello sottostante, fa freddo e si scivola, ma restiamo lì per un po' , ad assaporare la forza della natura. Sulla via del ritorno la pioggia ci sorprende ancora, ci chiudiamo nelle nostre mantelle mentre le nubi basse ci avvolgono e qualche tuono ci fa battere forte il cuore, niente male come primo giorno. 

L'indomani decidiamo di raggiungere le vette più alte. La funivia ci porta a 3000 metri, l'effetto sulle mie orecchie è lo stesso di un viaggio in aereo, ma la gioia per gli occhi mi ripaga del fastidio. Tra le rocce appuntite ci sono ampi tratti innevati, mi avvicino per lasciare scorrere la neve tra le mie dita, non capita spesso in agosto, mi dico. I vari laghetti che si sono formati per lo scioglimento della neve sono così limpidi che sembrano specchi nei quali i monti si riflettono vanitosi, la loro acqua è gelida, così l'uomo non può contaminarli ma solo ammirarli con rispetto.  Decido di voler esplorare altre vette, prendo altre funivie, cabinovie, mi spingo sempre più in alto, ogni metro che salgo è un pezzo di stress che getto via. Tra le rocce brulle vedo spuntare persino dei fiori, margherite gialle, soprattutto; piccoli falchi volano sulla mia testa giocando fra loro, mi siedo su una roccia a precipizio su un dirupo, intorno a me solo monti e silenzio. Inspiro profondamente, voglio portare con me quella sensazione di immenso, di infinito, di pace. Da terra raccolgo un paio di piccoli sassi, sembrano quarzi dal colore indefinito, li metto in tasca convinta che ogni volta che li terrò tra le mani potrò ricostruire nella mia mente quella sensazione, quella beatitudine.
Ma non sono solo le vette del Trentino a conquistarmi, ma anche i piccoli laghi che si nascondono nei boschi. Ce n'è uno che si raggiunge dopo una piccola camminata accanto ad un ruscello, è un'ampia area verde affollata di bambini, cani al guinzaglio e gruppi dei centri anziani. Panchine di legno spuntano ovunque, gli insetti diventano tuoi amici, le anatre e le mucche ti guardano con aria annoiata, per poi tornare a non fare niente.

Un altro lago invece brulica di papere appena nate, sono minuscole palline di pelo arruffate che si accalcano intorno alla mamma, ci sono cigni eleganti che si lasciano quasi toccare, per poi gettarsi in acqua e dimenticarsi subito di te. Ogni angolo è una nuova foto, un quadro da rubare, un ricordo da incorniciare. Lascio che le meraviglie della natura entrino nella mia anima, la lascio nutrire di tanta bellezza , faccio il pieno di serenità, poi, stanca ma sazia, torno finalmente a casa.

domenica 16 giugno 2013

Come una farfalla



Oggi voglio perdermi nella lentezza.
Voglio lasciarmi accarezzare il viso dal calore di questo sole presuntuoso, che lentamente asciughi le lacrime dell'inverno.
E quando la folle frenesia della vita mi investirà di nuovo come un treno impazzito, tornerò con la mente a quell'uccello che si librava libero nell'aria, vorticando in una spirale invisibile, suscitando la mia invidia.
Immaginerò di vedere il mondo da lassù con i suoi occhi indifferenti, poi sognerò di essere la farfalla bianca che si è posata su di me, di volteggiare leggera alla ricerca dei fiori più belli, di cogliere l'essenza di ogni aroma che si sprigiona dai petali colorati.
Chiuderò gli occhi e tu sarai lì, con quel sorriso dimenticato sotto la polvere delle angustie, a prendermi per mano e condurmi in un luogo sicuro, dove eravamo tutto e niente, senza tempo né spazio, senza nessun altro al mondo.

domenica 2 giugno 2013

Attimi di un'estate ritardataria



Mi addormento lasciandomi alle spalle una cupa giornata invernale, mi sveglio annusando la primavera. C'è un sole timido che si affaccia tra soffici e candide nuvole, probabilmente un'illusione di breve durata ... per questo cerco una spiaggia deserta sulle sponde più remote del mio lago, perché non mi arrendo ad un'estate che non vuole arrivare e non smetto di cercarla, finché ne avverto il respiro, in lontananza. La spiaggia è umida a causa delle piogge insistenti, qualcuno ha lasciato i segni evidenti di un precedente falò, mi scappa un sorriso, sa di vecchi ricordi di un'epoca così lontana da non sembrare mai esistita. La spiaggia non ha il sapore dell'estate come dovrebbe in questa stagione, ma di un luogo che aspetta di prendere vita, pazientemente.
Un paio di pescatori attendono pigramente che abbocchi qualcosa, c'è un uomo che in un attimo si spoglia e si tuffa, senza pensarci troppo, mi provoca un leggero brivido. Un padre tiene per mano il suo bambino sfiorando appena l'acqua gelida con i piedi, hanno lo stesso cappello e la stessa maglietta, e osservano un paio di cigni che sfilano maestosi. Farfalle variopinte volano tra le numerose margherite, mentre io trovo un piccolo scoglio dove riposare i miei pensieri. L'aria è tiepida e mi sfiora appena il viso, tra poco tutto tornerà a correre, con la sua folle ed inspiegabile frenesia, ma per adesso è pace, per adesso è silenzio.

mercoledì 22 maggio 2013

La gente che si ama

 
La gente che si ama vive ai piani alti.
La gente che si ama è distratta, disinteressata a tutto il resto, persa nei meandri del cuore.
La gente che si ama non ha bisogno di sognare, perchè la realtà è molto più bella, non si fa domande e non cerca risposte.
La gente che si ama non c'è per nessuno e non vuole essere cercata.
La gente che si ama è convinta che lo sarà per sempre, sa cosa sia la speranza e non ne ha paura.

domenica 19 maggio 2013

Nuvole



Nuvole che scorrono rapide come i miei pensieri, c'è ancora tempo per le gioie dell'estate, c'è ancora tempo prima che un sole crudele ci conceda il suo tepore. Vite intere che passano nell'attesa ... attendiamo di prendere decisioni, attendiamo di veder realizzato un sogno, attendiamo la felicità come se un giorno dovesse essere il "giorno di tutti i giorni"
e questa attesa ci porta a fare un passo dopo l'altro, senza fermarsi mai, senza riprendere fiato, anche se sai che ti fanno male i piedi, anche se non riesci a cambiare le scarpe, anche se non sai per quanto dovrai continuare a camminare. 
E alla fine, l'unica cosa che capirai di aver avuto veramente, è la forza di andare avanti nonostante tutto, con il tuo cuore logoro e la fatica nelle gambe.

giovedì 16 maggio 2013

Lasciami qui




Lasciami qui, in questo angolo della mia mente dove mi sono rifugiata,
l'ho arredato, l'ho reso accogliente, l'ho allestito di sogni,
e poi mi sono seduta ad aspettare.
Ho aspettato che oggi diventasse domani, che il futuro diventasse presente,
che il sole diventasse luna, e in questo luogo remoto,
in questa nuova dimensione, ho fatto mio ciò che desideravo,
sono diventata la regina di un castello di sabbia,
ho creato il reale dall'irreale,
e poi mi sono persa.

sabato 11 maggio 2013

Frammenti di me



In un angolo di questa casa c'è uno scatolone pieno di vecchi diari. Ci ho passato sopra ore della mia vita,  per anni, da quando ho imparato a scrivere; ovunque vada vengono con me, sono il mio bagaglio e anche il mio fardello, mi aiutano a ricordare ciò che ho dimenticato, mi insegnano perchè sono diventata quella che sono, mi guidano lungo il cammino della memoria. Ogni tanto, dalle pagine ingialllite, spunta una vecchia foto, appunti, poesie ... non me lo ricordavo, ma scrivevo anche poesie. Ve ne regalo una; era dedicata, tanto per cambiare, ad un ragazzo che mi spezzò il cuore.

" Tu che mi accarezzi con gli occhi,
mi sfiori con parole d'amore,
mi fai volare con il tuo sorriso,
riportami a terra, lascia che la grigia realtà mi liberi da illusorie fantasie,
che le mie membra non si sazino del desiderio di te,
che la speranza mi abbandoni per tentare altre creature,
ma lasciami dolci ricordi nei quali affogare nelle notti buie,
nei giorni di pioggia, nei tramonti sul mare,
perchè saranno il mio cibo e la mia acqua,
mi nutriranno e mi disseteranno, finchè il mondo non si priverà di me,
finchè io non mi priverò di lui."

sabato 4 maggio 2013

Ti adoro, primavera




Ti adoro, primavera.
Tu sei l'essenza della vita che si rinnova, che ricomincia nonostante tutto.
Mi nutri di speranza, mi alimenti di passione.
Sei l'attesa prima del bello che verrà.
In te risiede la vera forza, il vero potere.

venerdì 3 maggio 2013

Sul viale dei ricordi

 
Oggi torno sui luoghi dell'infanzia. Un piccolo borgo poco significativo ai margini dell'Abruzzo,arrampicato su una collina dominata da un castello medievale. E' lì che passavo i natali più intensi, seduta davanti al camino ad aspettare con ansia la mezzanotte...è li che vivevo estati tranquille, nella natura e nel silenzio più totale. Quel silenzio c'è ancora, quasi niente sembra essere cambiato. C'è il solito bar che si chiama schizzo,mi fa sorridere...quante giornate lí dentro,tra un biliardino e una Fanta. C'è la terrazza panoramica dalla quale si può ammirare la valle sottostante, rimango subito delusa:possibile che sia così piccola?ci andavo in bicicletta, sui pattini..gli anziani seduti davanti al bar mi guardano incuriositi, loro non se lo ricordano, ma mi hanno visto per anni giocare su quella piazza.
Arrivo alla nostra vecchia casa, i pericolosi scalini che vi conducono sono stati rifatti, praticamente l'unica cosa che è cambiata. C'è ancora il macellaio, l'alimentari e la frutteria che si affacciano sulla strada principale...sento l'odore dei camini, sono spenti in questa stagione ma quell'odore rimane lì sospeso, come i vecchi ricordi. Un gatto si struscia contro la mia gamba, ne avevo uno uguale quando venivo qui,si chiamava Fufi,non so perché ma ho sempre desiderato avere un gatto per dargli quel nome idiota. Vorrei salire fino al castello ma non mi ricordo più dov'è, una volta salivo correndo, ora le gambe cedono un po'. Cammino lentamente per far ritorno alla macchina, con la consapevolezza che probabilmente sarà l'ultima volta che vengo qui, a inondarmi di nostalgia.Mi volto solo una volta,una volta e basta, poi ricomincio a camminare.

mercoledì 1 maggio 2013

Buongiorno maggio




C'è la fiera, oggi, a Bracciano. Mi vesto di entusiasmo e mi mescolo alla folla; nelle orecchie buona musica che mi nutre del giusto ritmo, e mi rende assente e presente allo stesso tempo. Qualcuno cerca di attirare la mia attenzione porgendomi volantini, offrendomi leccornie e oggetti assolutamente inutili, non sento le loro voci, non voglio distrarmi da me stessa. Il sole fa sul serio, stavolta, compare da dietro una cortina di nubi poco convinte, e ci investe di calore, accrescendo il desiderio di estate, a ricordarci che per quanto l'inverno possa essere sembrato lungo, e triste, e spento ... lui è tornato a scaldarci il cuore, a dirci che ancora tutto funziona come dovrebbe, che ci regalerà ancora tutto se stesso senza riserve.
Io intanto cammino, cammino ... donne affannate con passeggini al seguito mi schivano distratte, alla narici mi arriva il profumo del pane fresco, dei salumi locali, del banco dei fiori. Il lago fa capolino tra le bancarelle, ha un'aria invitante e promettente, il castello lo osserva con la sua aria arcigna, da sempre. Poi il sole sparisce di nuovo dietro a nubi meno incerte, è ancora instabile, si concede ma non del tutto.. vuole farsi desiderare, è ambiguo; ma io so che c'è, ne avverto ugualmente l'essenza e il tepore, e questo, per ora, mi basta.

domenica 21 aprile 2013

Cento di questi giorni


 
Venerdì scorso ho compiuto 37 anni. Io non sono di quelle che vogliono nascondere l'età, tanto, anche se ti rifiuti di dirla, lo sai benissimo quanti anni hai, e soprattutto sai benissimo che ne mancano tre ai quaranta, e una volta che sono "anta" lo sono per sempre, a meno che uno non arrivi a cento, ma le probabilità non sono moltissime.
Comunque al lavoro mi hanno fatto la festa, nel senso buono del termine, ovviamente, ho delle amiche che ancora ti spengono la luce, ti cantano "tanti auguri" e ti fanno trovare una torta con le candeline da soffiare, perfino in ufficio. Sono riuscita pure a spegnerle con un colpo solo, che è decisamente un buon segno, ma l'aspetto migliore è che mi hanno distratto dal pensiero che sto invecchiando, perchè, a dirla proprio tutta, a me questa storia del tempo che passa, proprio non va giù.
Cambiano tante cose, con gli anni che passano, e cambia anche il modo di festeggiare i compleanni: quando ero bambina festeggiavo tre volte: una con i compagni di scuola, una con quelli del palazzo e di danza, e una con i parenti ... adesso, al massimo, entro in facebook per leggere tutte le notifiche di auguri che pullulano sulla bacheca. Comunque sono un ariete, in caso vi foste sfuggito. E non cominciate a dirmi che schifate l'astrologia e tutto quello che la circonda, neanche io vado a leggermi l'oroscopo la mattina per sapere se al lavoro devo aspettarmi qualche rogna, è ovvio che non può succedere la stessa cosa a tutti quelli dello stesso segno solo perchè a saturno girano le scatole, però le caratteristiche tipiche di alcuni segni ... dai, non può essere solo un caso. Guarda la vergine, ad esempio, ho due o tre colleghi che ne incarnano l'essenza, scrivanie maniacalmente ordinate con i pennarelli in fila, ogni cosa allineata per ordine alfabetico, sono sicura che a casa dividono le mutande per colore. Pignoli e matematici, tutti quelli che ho incontrato. Io invece, da brava ariete, sono cocciuta in modo insopportabile e rompo le palle, soprattutto a mio marito, che essendo il più vicino a me è la vittima più abbordabile. Dovrei essere anche coraggiosa, a detta degli esperti, ma gli astri hanno dimenticato di aggiungere questo ingrediente, forse per via dell'ascendente cancro, non so. Comunque, chiudendo questa piccola parentesi astrologica, io mi sento ancora 17 anni, peccato che li abbia compiuti solamente vent'anni fa, vabbè, si dice che l'età che conta è quella che ti senti dentro. Grazie a tutti degli auguri!!

lunedì 15 aprile 2013

Due cuori e un modem



Questo sabato sera mi è capitata una circostanza insolita: il marito, che per motivi più o meno di lavoro, non era con me come sempre. Lo ammetto, non ci sono abituata, e mi fa piuttosto strano, come se mi mancasse un pezzo o qualcosa del genere. Poi sento una mia amica, e guarda caso anche suo marito era fuori per lavoro. Le opzioni erano due: parcheggiarsi sul divano con la coperta sulle gambe e la gatta appollaiata a guardare per l'ennesima volta "Kill Bill", oppure improvvisare una bizzarra uscita fra donne sposate (e nel suo caso anche con prole ). Ha vinto la seconda opzione, ovviamente. Niente di che, intendiamoci, mica parliamo di uscite stile "Festa della donna" , che mi fanno anche un po' paura; in fondo qui stiamo al paesello e il massimo che puoi trovare sono due o tre pub  dove si concentra la maggior parte della popolazione. Ora non voglio far sembrare che il divano sia l'unico posto che frequento il sabato sera, ma il pub, beh quello mi mancava da un bel pezzo e come tutte le scrittrici che si rispettino, tra una chiacchiera e l'altra, mi sono soffermata ad osservare un po' la gente, a guardarmi intorno, a studiare il frequentatore medio. Tavolo doppio: due uomini; altro tavolo doppio: due donne; ancora un tavolo doppio: altri due uomini ... e così via. Adesso io vi chiedo, frequentatori della vita notturna, che diavolo mi sono persa? Insomma, lo so che è un po' di tempo che esco soprattutto insieme a coppie con bambini, ma giuro che non ne è passato poi così tanto da quando ti sedevi al pub con qualche amica e venivi subito assediata da branchi di uomini in cerca di rimorchio. Il tipo interessante potevi conoscerlo così, per caso, mentre bevevi una coca e ti mangiavi due olive ascolane, invece adesso ognuno se ne sta per fatti suoi, e non si guarda neanche per sbaglio. Così mi sono chiesta, come fai a conoscerti? e mi sono venute in mente un paio di colleghe di una decina d'anni più giovani di me che mi raccontano le loro disavventure nella ricerca dell'anima gemella: il pub si chiama internet. Badoo, Skype, Messanger, Facebook ... è lì che avviene il contatto, è lì che il soggetto con l'ormone impaziente si fa avanti, dipingendo se stesso più o meno come preferisce, esagerando, perchè no? tanto potresti non scoprirlo mai, com'è successo ad una mia amica, che per un anno (santo cielo!) ha avuto una romantica relazione virtuale con un tipo la cui foto probabilmente non era neanche veritiera, e che è riuscito abilmente a non incontrarla mai, per poi scomparire una volta mangiata la foglia. 

mercoledì 10 aprile 2013

Un diamante è per sempre






Il prossimo 26 aprile i miei nonni materni festeggeranno le nozze di diamante, che in parole povere significa 60 anni di matrimonio. Non so voi, ma io non riesco neanche a contarli, mi gira la testa e vado in stato confusionale. Considerando che buona parte di questi anni che hanno  trascorso insieme, io non c'ero ancora, ho sviluppato una certa curiosità nei loro confronti e mi piace studiarli, come fanno i ricercatori con le loro cavie da laboratorio. In fondo, diciamoci la verità, quanti altri esemplari conosciamo che abbiano raggiunto un simile traguardo? viviamo in un'epoca nella quale la parola "separato" e "divorziato" sono così familiari da non destare più alcun interesse, eppure ricordo che quando ero bambina e sentivo dire che un mio coetaneo aveva i genitori "separati", quel termine mi faceva sempre un certo effetto. Forse, come ho letto da qualche parte, è perchè ai tempi dei miei nonni le cose si aggiustavano e non si buttavano via, o forse i motivi sono da ricercare altrove. Sta di fatto che, per ovvie ragioni, i miei nonni faticano a concepire la fine di una questione seria come il matrimonio. Mio nonno, per esempio, è uno di quegli uomini vecchio stampo, che in tutti questi anni con mia nonna si è prefissato un obiettivo dal quale non si è mai distratto: renderla felice. Non ha mai dimenticato una ricorrenza,un compleanno, un anniversario, perfino un onomastico; i fiori hanno troneggiato in casa loro tutti i S.Valentino che riesco a ricordare, e quando si siedono a tavola, ancora prendono i loro bicchieri e fanno cin-cin. L'ultima volta che abbiamo mangiato insieme, mio nonno è diventato un po' malinconico pensando a questa ricorrenza, ha messo un braccio sulle spalle di mia nonna e ha detto :" sono fortunato, perchè nonnetta me la sono goduta tanto" e lei prontamente: "Ao, io ancora qui sto!". Come si fa a non adorarli? sono un mito, proprio come Vianello e la Mondaini, e gli somigliano pure, tra l'altro. Comunque, nonostante i numerosi interrogatori ai quali li ho sottoposti in questi anni, non sono riuscita ancora a capire il trucco, accidenti! mio nonno dice che ci vuole tanta pazienza, e che bisogna resistere a tutte le tentazioni. Io, ovviamente, non sono a conoscenza di tutte le sfumature della loro vita insieme, avranno avuto i loro momenti difficili, i loro periodi neri, le loro crisi come tutti noi? perchè non hanno mai gettato la spugna? ci vuole più coraggio a separarsi o a restare insieme? di una cosa sola sono certa, che mi piace prenderli come esempio, imparare da loro ... imparare a non dare per scontato chi dorme accanto a te, a non dimenticare quello che si è costruito con fatica e sacrificio, perchè gli anni passano in fretta, e poi i ricordi diventano maggiori dei progetti da fare insieme, e l'ideale sarebbe arrivare a questa fase il più serenamente possibile, senza rimpianti, senza paure.

domenica 7 aprile 2013

Ti lascio una mia foto - trama


 
Daisy Clarke si trasferisce a New York dove vive anche suo fratello con la sua famiglia, per tenersi lontana da una città che ormai le ricorda solo la cocente delusione di essere stata tradita dal suo ragazzo con la sua migliore amica. Daisy si arrangia lavorando come commessa, dividendo un piccolo appartamento con un coinquilino gay, e cercando di coltivare la grande passione per la fotografia con il sogno segreto di poter aprire un giorno uno studio tutto suo. Nel frattempo si dedica ad una relazione senza impegno con un ragazzo superficiale, credendo, ormai disillusa dall'idea dell'amore, che questa sia l'unica strada per lei. Un viaggio in Italia totalmente improvvisato, la condurrà sul sentiero di un destino imprevisto, portandola ad un incontro con una persona speciale che la farà riflettere sulla ricerca delle proprie emozioni e delle proprie paure.

Manuela is back





 Oggi mi sono ricordata di avere un blog. Non so se sia l'arrivo della primavera che mi risveglia come le marmottine di montagna, o le dita ancora calde per l'ultimo romanzo che ho scritto e appena terminato, sta di fatto che mi è venuta una voglia improvvisa ed irrefrenabile di rimettere mano a questa povera pagina abbandonata. L'ultima volta che ho scritto due righe era per raccontare la storia di un altro romanzo che avevo appena finito, è passato un po' di tempo, ovviamente ... non è che i romanzi li tiri fuori così, come un mago tira fuori il coniglio dal cilindro, ci vuole tempo, tempo per riflettere, per inventare una storia, immaginarla in tutte le sue sfumature ( non parlo di quelle "50" sfumature, preferisco evitare commenti in proposito), perchè altrimenti rischi di ritrovarti ad odiare la pagina bianca che hai di fronte, e vi garantisco che non è piacevole. Mettiamoci pure che non faccio esattamente la vita della principessa Sissi, corro ancora avanti e indietro insieme a tutti gli sfigati che come me sono costretti a fare i pendolari, quest'anno saranno vent'anni che tiro gli accidenti a Trenitalia, chissà se esiste una medaglia al valore o un abbonamento gratis a vita per chi raggiunge questo traguardo. Inoltre ci sono arrivata senza accusare esaurimento nervoso, tentativi di suicidio, gastriti o ulcere perforarti, e sono ancora viva, che non è poco. Mettiamoci inoltre che ho un lavoro, fortunatamente, che nonostante i disastri economici del nostro disgraziato paese, regge ancora, con tutte le sue forze, e mettiamoci infine che ogni tanto devo pur dedicarmi a quelle faccende che non si sa per quale dannato motivo, da secoli vengono attribuite a noi povere donne. Si, parlo proprio di pulire, stirare, cucinare, e ricordarmi di dare da mangiare alla gatta. Lo ammetto, non sono proprio la più perfetta delle casalinghe: il colletto delle camicie di mio marito non viene mai come dovrebbe (se non ci fossero queste maledette camicie il ferro da stiro lo porterei anche in cantina) e faccio la spesa di tutta la settimana in venti minuti netti, correndo tra gli scaffali come Bolt alle ultime Olimpiadi, e se il sabato mattina non mi sparo la musica a cannone nelle orecchie per fare le pulizie, mi viene la depressione e mi intristisco per tutto il week end. Eppure ci sono le mie amiche e colleghe che ti raccontano che si divertono a preparare un dolce alle undici di sera o che a mezzanotte passano lo straccio per terra (si, Ale, dico proprio a te!), io invece, diciamocelo chiaramente, tutte queste faccende le considero una perdita di tempo, perchè mi distraggo e non riesco a pensare ad un'altra storia da regalare, magari solo a me stessa, o a voi pochi ai quali piace leggermi. Ultimamente, poi, ho una certa dipendenza dalle serie tv, e ho un calendario settimanale perfettamente sincronizzato su questo tema. L'idea di partenza era guardare telefilm perchè durano solo 40 minuti o al massimo un'ora, così io e mio marito riuscivamo a tenere gli occhi aperti senza crollare sul divano con la bocca aperta, poi la cosa ha creato una vera e propria dipendenza e per me è stata anche, devo ammetterlo, una nuova forma di ispirazione. Comunque fra tutte queste cose ho trovato incredibilmente il tempo di partorire un altro romanzo, che si chiama "Ti lascio una mia foto" e spero davvero che vi piacerà. Buona primavera a tutti!!!