martedì 5 agosto 2014

L'estate dei ricordi



 
C'era un tempo in cui l'estate era una certezza sulla quale potevi contare, quando il banco di scuola cominciava a starti troppo stretto, e il sole tramontava che stavi ancora facendo i compiti. L'estate era tante cose, nella mia mente di bambina ... era una cicala che riuscivi a sentire ma mai a vedere, nei pomeriggi afosi che dovevi fare poco rumore, perchè la gente riposa; era una pigna carica di pinoli da portare a casa in una gonna che si sporcava tutta di nero, era una tv sul balcone ad aspettare che cominciasse "giochi senza frontiere". L'estate era un ghiacciolo che si scioglieva subito e ti appiccicava le mani, era una piscina dove sapevo entrare solo con braccioli e ciambella, e mia madre che diceva di aspettare tre ore per il bagno dopo che al mare ci aveva portato una vecchia corriera polverosa. Ma era anche una piccola casa in montagna, dove tutti i pomeriggi, alla stessa ora, sentivi tuonare in lontananza, prima di un breve temporale, che ti era diventato quasi amico. C'erano quelle estati da adolescente che volevano via in un attimo, fatte di un bar con un biliardino, che se eri fortunata vedevi il ragazzo che ti piaceva tanto, di un pedalò sulla spiaggia dove cantavi vecchie canzoni che non ricordi più, di uno stereo portato a spalla su un treno senza aria condizionata ...a volte ritrovi quelle sensazioni in vecchie fotografie ingiallite, a strapparti un sorriso in questa pazza estate, aspettando un sole che non ti stanca mai.