Ascoltando il respiro della mia anima
mi nutro di un silenzio familiare, di amabile libertà e di un mondo che si desta dopo un interminabile torpore.
Tutto rinasce sotto i miei occhi curiosi,
mentre io, spettatrice invisibile, cammino lentamente verso una nuova imprevedibile stagione.
C'era una volta una stella lontanissima.
Era lì, tra milioni di
altre stelle come lei, a popolare il manto scuro dell'infinito cielo
notturno, e se qualcuno alzava gli occhi per ammirare il firmamento, non
avrebbe potuto distinguerla affatto.
Eppure lei non si sentiva come
le altre, perchè al suo interno pulsava un cuore di luce e brillanti,
che teneva al riparo dalle insidie dell'intero universo. Però ogni notte
desiderava che qualcuno riuscisse a scorgerla più attentamente da poter
percepire il calore che custodiva, e un giorno quel desiderio divenne
così forte, che l'energia dentro di sè riuscì a farla volare,
trasformandola nella più meravigliosa delle stelle cadenti, così da
poter regalare al mondo intero, un nuovo sogno da voler realizzare.
Il mio albero attende, come me, la sua rinascita.
Ci saranno foglie nuove da usare come ombrello per ripararsi dalle intense piogge estive,
Ci saranno nuove ombre a confortare dall'afa chi ne avrà necessità,
Ci sarà altra vita da veder scorrere sotto i suoi rami,
E poi ci sarò io, di nuovo, su quella panchina, ad assaporarne la linfa fino a fondermi con esso.
Il mio cuore è nato bambino,
e a differenza mia non è cresciuto mai,
ha le radici nella terra dei sogni,
e la testa fra soffici nuvole,
e se provi a farlo ragionare, ti fa un inchino
e se ne va sorridendo per la sua strada,
perchè possiede un'anima ribelle e uno spirito guerriero,
che anche se la strada non la sa,
è da solo, che la vuole trovare.
