domenica 10 settembre 2017

ho dissetato il lago





Ieri c'ero anch'io, a dissetare il nostro lago.
Con la mia maglietta bianca e la bottiglia piena d'acqua, mi sono unita a quelli che come me hanno qualcosa da difendere. E' difficile spiegare agli altri che quello che per loro è solo un lago, per te è casa. E la casa è un luogo per cui devi combattere, se qualcuno prova a toccartela.
Io sono approdata su queste sponde quando ero un'adolescente spaventata che lasciava la città, e in breve tempo è diventato una parte di me. Solo il primo maggio ero a Vigna di Valle, la stessa di sempre, a pregustare la stagione estiva in arrivo. Un mese dopo Vigna di Valle non esisteva più, quello che era il nostro lido, il cuore dei nostri momenti più indimenticabili, era solo una palude piena di pozzanghere, melma, fango, alghe e desolazione. Eppure mi sembra ieri quando gli stabilimenti affollati si susseguivano a perdita d'occhio, e ci accompagnavano anche nelle nostre serate estive, con le discoteche, il beach volley, o a volte solo lunghe chiacchierate sui pedalò, che se tendevi bene l'orecchio potevi sentire il "silenzio" della caserma accanto.
Ogni anno cercavo di indovinare quanti nuovi cignetti sarebbero venuti a fare la nostra conoscenza, con le loro piume grigie, accuratamente protetti da mamma e papà. Ce n'erano di così sfacciati da salirti quasi sull'asciugamano, per rimediare un pezzo di pane. Non ne vedo più da almeno due mesi, mi auguro che stiano bene, da qualche parte, anche se lontani dai nostri occhi.
Al molo di Anguillara c'è un cartello che dice così: "la navigazione della motonave è sospesa a causa del basso fondale". Era bella, la motonave. C'era la fila di turisti allineati sul pontile e quando arrivava suonava la sirena e generava un'onda anomala che faceva impazzire i bambini. Non ci sono mai salita, strano come ci si renda conto di come ti manca qualcosa, quando non c'è più.
E dove non c'è più l'acqua ora c'è erba incolta, rifiuti secolari, rocce e un paesaggio diverso.
Una volta, passeggiando di sera, ho notato che le luci dei lampioni non riflettevano più nell'acqua, sono troppo lontane dalla riva per riuscire a specchiarcisi. Non è una cosa che possono notare tutti, ma solamente quelli come me che lo conoscono bene. Dove manca l'acqua c'è un vuoto incolmabile, dove manca l'acqua manca una parte di me.
Per quello eravamo tutti lì, ieri, a cercare di spiegare alle persone quanto sia importante per tutti che torni come prima, per i bambini, per gli innamorati che vogliono una passeggiata romantica, per salvare i ricordi e per salvare noi stessi.
E' stato commovente quando i bambini hanno sollevato la scritta "#muoiodisete" mentre un piccolo velivolo dell'aeronautica ci sorvolava, è stato commovente marciare tutti insieme per dissetarlo, come ad abbracciare e confortare un amico che sta male e vuoi aiutare, è stato commovente il lungo interminabile applauso che ci ha uniti tutti, facce conosciute o meno, amici che rivedi dopo vent'anni, che incontri al supermercato, alla posta, in treno. Si, perché noi, per vivere qui, abbiamo deciso di affrontare il difficile percorso del pendolariato, ma quando torniamo e vediamo questi luoghi, ci sentiamo ripagati di tutti i sacrifici.
Mi piace pensare che il lago tornerà quello di una volta, come una bella addormentata che aspetta di svegliarsi ancora, per tornare, chissà, magari ancora più meravigliosa. Mi piace pensare che ci saranno altri ricordi che prenderanno il posto di questo triste scenario. Mi piace pensare che sia ancora il mio migliore amico, la mia casa, la mia vita.

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