sabato 22 ottobre 2011

In barca a vela sul raccordo



Ogni tanto mi piacerebbe che si parlasse di Roma per qualcosa di positivo, che so, ad esempio che i mezzi pubblici funzionano bene (ma quando mai) o che hanno eliminato le strisce blu dalla città (ma quando mai). Invece, ultimamente, siamo sempre agli onori della cronaca per circostanze poco piacevoli: la settimana scorsa la manifestazione che è stata rovinata da quel gruppetto di guastafeste, poi l'alluvione di giovedì. Nel frattempo c'è stato anche il Derby, ma da romanista credo di avere il diritto di non parlarne. Preferisco parlare dell'alluvione. Premettendo che sono una dei pochi che è riuscita a raggiungere il posto di lavoro, e che a differenza di alcuni ha avuto più difficoltà al ritorno che all'andata, mi sono resa conto, guardando le foto parecchie ore dopo, che la mia è stata solamente fortuna. Sì, mi sarò anche bagnata i piedi fino alle caviglie sguazzando nelle pozzanghere come faceva l'incantevole Creamy, ma di certo non mi sono ritrovata con l'acqua al bacino come è successo a chi è transitato per largo Preneste. 

sabato 15 ottobre 2011

Due cuori e un centro commerciale



Maschietti, diteci la verità: quante volte avete imprecato in silenzio mentre la vostra fidanzata-moglie-compagna vi diceva, piena d'entusiasmo: "Amore, mi accompagni al centro commerciale?". Lo so che avete alzato gli occhi al cielo, avete abbozzato un sorriso falso e avete acconsentito fingendovi anche voi entusiasti all'idea, per poi ritrovarvi a borbottare tra i denti per il traffico, il parcheggio che non si trova, la folla che non vi fa muovere come vorreste, e quell'insopportabile, odiosa abitudine delle vostre signore di pascolare tra i reparti dei negozi di abbigliamento alla ricerca del vestito perfetto. 

domenica 9 ottobre 2011

Emozioni in note



C'è sempre bisogno di qualcuno che sappia emozionarci, e i Negramaro ci riescono, non c'è alcun dubbio. Ieri sera anch'io ero al Palalottomatica, per l'ultima serata della loro tappa romana, e malgrado il palazzetto abbia i suoi problemini acustici da qualche anno, stavolta non me ne sono neanche accorta, forse perchè ero talmente vicina da poterli quasi toccare. Avevo dimenticato quanto fosse diversa la prospettiva da laggiù, ti sembra quasi di vedere con i loro occhi il calore della folla che ti abbraccia. Mi ero ripromessa di non assistere mai più a un concerto da sotto il palco; non c'ho più il fisico, come si suol dire, e invece mi sono ritrovata con le braccia al cielo e la gola in fiamme a tornare ragazzina. Giuliano è una fonte inesauribile di energia, saltella tra un virtuosismo vocale e l'altro, suona la chitarra con un cilindro in testa, ci delizia in commoventi assoli al pianoforte, ci regala parole che scaldano il cuore e poi ammettiamolo, di voci così in Italia ne abbiamo davvero poche. Due ore e mezza in cui riesci a sentire sottopelle le vibrazioni positive che ti manda, si capisce che ama quello che fa, che ci mette tutta la passione che riesce a tirar fuori. Peccato non avessi con me la macchina fotografica, qualche anno fa te la sequestravano all'ingresso oltre a toglierti i tappi delle bottiglie, adesso mi sembra di capire che non sia più così, forse perchè abbiamo cellulari che fanno foto migliori delle macchine fotografiche, e macchine fotografiche che fanno filmati migliori delle videocamere, e pensare che anni fa, per portare dentro una macchinetta, l'avevo dovuta imballare con la carta stagnola per mimetizzarla con i panini, e c'ero pure riuscita! peccato che sotto il palco, l'omino della sicurezza aveva allungato il braccio e me l'aveva strappata dalle mani. Comunque in fondo non ha importanza, le emozioni restano dentro, e questi ragazzi pugliesi me ne hanno regalata una buona dose!