domenica 28 dicembre 2014

I miei buoni propositi...



Ho anch'io la mia lista di buon propositi per l'anno nuovo: vorrei smettere definitivamente di lagnarmi per cose che sembrano importanti ma non lo sono e cominciare a sentirmi fortunata e grata per quello che ho, non per quello che ho perso. Vorrei svegliarmi ogni mattina decidendo di volermi bene esattamente per quella che sono, con i pregi e numerosi difetti; vorrei credere fermamente nella mia forza e nella potenza dell'affetto di un amico o di un parente che c'è quando ne hai bisogno; vorrei imparare a fare tesoro dei consigli di tutti, ascoltarli con rispetto, per poi seguire solo ed esclusivamente quello che mi suggerisce il cuore; vorrei cominciare ad accettare il fatto che non tutti possono volermi bene, che molti puntano il dito per giudicare senza sapere quello che hai vissuto, che è giusto accogliere nella tua vita chi vuole esserci e allontanare chi ti allontana. Ma soprattutto voglio ricominciare a sognare, sognare così tanto da essere felice di un pensiero solo per averlo immaginato, e da quel sogno, come per magia, scrivere un nuovo romanzo...

venerdì 26 dicembre 2014

Sempre la stessa, o forse no...


Che dire di un anno come questo che volge al termine...forse il più difficile della mia vita, tanto cose che ho perso, tante che sono mutate, ma anche tante cose che ho trovato e che erano proprio lì, davanti ai miei occhi, bastava solo guardare un po' meglio. Non m'illudo che il 2015 sarà un anno facile, ho tante sfide da affrontare e sono solo all'inizio, ma sono pronta ad accoglierlo senza augurarmi niente che non abbia già: una forza sorprendente, l'affetto di chi mi vuole bene davvero, l'energia per sostenere tutto quello che il futuro mi farà conoscere...sono qui, sempre la stessa, o forse no...

domenica 30 novembre 2014

Acqua su cenere

 
D'un tratto una mattina mi svegliai e scoprii me stessa, come dopo un lungo sonno, un letargo, un oblio...e allora capii che tutto quello che restava di noi era acqua ghiacciata su cenere già spenta, e da quella stessa cenere, come la fenice, io rinasco...

lunedì 24 novembre 2014

Visitai l'inferno e poi feci ritorno, con in mano il cuore arso dalle fiamme, e la forza inarrestabile di un diavolo.

mercoledì 19 novembre 2014

Quello che ho...

Ho un cielo sulla testa e terra sotto i piedi.
Ho un sorriso nella tasca per chi vorrà apprezzarlo.
Ho un cuore frantumato che ha ancora spazio a sufficienza per far posto a chi lo merita, e pulsa di amore per la vita e per questo pazzo mondo.
Ho occhi rivolti verso la bellezza di tutte le cose, e di tale bellezza vorrei essere parte per sempre, in un universo di cui nulla comprendiamo, ma che ci spinge sempre a fare un passo avanti, alla ricerca di tutto, dell'impossibile, o solo di un piccolo, insignificante momento di felicità.

domenica 16 novembre 2014

Silenzio




Silenzio.
C'è un immenso silenzio fuori e dentro me.
Sto ancora respirando, è l'unica cosa che so. Respiro la tua presenza ovunque, è come la scia di un aereo che resta dopo che è passato.
Fa freddo, un freddo gelido che una coperta in più non può placare, che parte dalla pelle e s'insinua fin dentro il cuore.
Lo sento ancora battere, credo non sappia perchè lo sta facendo, ma riesco a sentirlo attraverso l'intensità del silenzio.
Forse un giorno mi ricorderò del perchè debba continuare a battere, ma ora resto così, in silenzio, respirando, al buio.

martedì 5 agosto 2014

L'estate dei ricordi



 
C'era un tempo in cui l'estate era una certezza sulla quale potevi contare, quando il banco di scuola cominciava a starti troppo stretto, e il sole tramontava che stavi ancora facendo i compiti. L'estate era tante cose, nella mia mente di bambina ... era una cicala che riuscivi a sentire ma mai a vedere, nei pomeriggi afosi che dovevi fare poco rumore, perchè la gente riposa; era una pigna carica di pinoli da portare a casa in una gonna che si sporcava tutta di nero, era una tv sul balcone ad aspettare che cominciasse "giochi senza frontiere". L'estate era un ghiacciolo che si scioglieva subito e ti appiccicava le mani, era una piscina dove sapevo entrare solo con braccioli e ciambella, e mia madre che diceva di aspettare tre ore per il bagno dopo che al mare ci aveva portato una vecchia corriera polverosa. Ma era anche una piccola casa in montagna, dove tutti i pomeriggi, alla stessa ora, sentivi tuonare in lontananza, prima di un breve temporale, che ti era diventato quasi amico. C'erano quelle estati da adolescente che volevano via in un attimo, fatte di un bar con un biliardino, che se eri fortunata vedevi il ragazzo che ti piaceva tanto, di un pedalò sulla spiaggia dove cantavi vecchie canzoni che non ricordi più, di uno stereo portato a spalla su un treno senza aria condizionata ...a volte ritrovi quelle sensazioni in vecchie fotografie ingiallite, a strapparti un sorriso in questa pazza estate, aspettando un sole che non ti stanca mai.

venerdì 4 luglio 2014

tu trovalo...



Ma tu trovalo qualcuno che sappia tenere in pugno il tuo cuore senza farlo sanguinare, il cui respiro vada a tempo con il tuo come un'orchestra senza bisogno del suo maestro, con un'anima che sai comprendere meglio della tua. Trovali due occhi che sappiano nutrirti e due mani che ti afferrino senza farti smarrire. Se avrai la fortuna di trovarlo e saprai riconoscerlo, non lasciare quelle mani, guida e lasciati guidare, e se deciderai di perderti, sarà perché lì, dove sei arrivato, non avrai bisogno di altro.

martedì 17 giugno 2014

Mi sono fermata...



Mi sono fermata per un attimo sull'orlo della mia vita e sono andata alla scoperta del mio tempo, ho saputo ascoltare i miei pensieri di solito sepolti sotto una coltre di suoni incomprensibili; ho visitato la mia anima silenziosa che non ha niente da dire, o forse tutto. Ho scavato nel tunnel della mia solitudine senza perdermi, per poi riaffiorare in un oceano di emozioni ancora da esplorare, respirando a pieni polmoni l'essenza della vera libertà, e della più lucida follia.

lunedì 9 giugno 2014

un giorno di pendolare follia


Ore 6.30 del mattino. Stazione di Bracciano. Se siamo in inverno è ancora buio pesto che il giorno ti sembra un miraggio lontano lontano, se siamo in estate sei il primo a vedere l'alba. La stazione ha sempre qualcosa di spettrale, ancora si cammina tra i binari, ancora non ci sono i tabelloni, la bigliettaia è scontrosa e sgarbata, ma tu ti senti forte del tuo asso nella manica: l'applicazione sul cellulare. Puoi sapere se il tuo treno è partito e sta arrivando, mica come una volta, che potevi restare sulla banchina inconsapevole della tua sorte...ora puoi vivere in diretta tutto il tragitto, non che questo ti dia una sicurezza, l'incognita e l'imprevisto sono sempre dietro l'angolo: può rompersi uno scambio, un passaggio a livello, una linea elettrica, un procione può attraversare i binari o qualcuno può decidere di suicidarsi proprio sotto il tuo treno. Intanto ti guardi intorno e vedi sempre le stesse facce, c'è il tizio che si studia la posizione convinto che la porta si aprirà proprio davanti a lui, c'è la signora con la suoneria troppo alta, c'è il gruppo che chiacchiera animatamente, c'è chi si porta dietro un bambino assonnato. Poi finalmente lo vedi arrivare, la gente si ammassa, le porte si aprono, la direzione che prenderai la decide la folla. Più lontano è il tuo paese, più hai speranza di trovare posto seduto. Se farà caldo o freddo, nessuno può saperlo.  A quel punto puoi rilassarti, ma non ci riesci. Ci sono altre incognite sul tuo cammino, potrebbe rompersi il treno che ti precede, potrebbe sertirsi male qualcuno con conseguente attesa dell'ambulanza, potrebbero decidere di tirare il freno. La tua speranza aumenta ad ogni fermata, intanto salgono i pendolari della tratta urbana, ti fanno un po' di tenerezza perchè sai che il loro obiettivo non è trovare un posto seduti, ma trovare un posto, uno qualsiasi, dove piazzarsi senza ricevere gomitate nel fegato, la rampa della scala, il vano porta bagagli, il wc, anche se puzza di broccolo, è sempre fuori servizio e nessuno osa avvicinarvisi. Ma nonostante l'attacco di tenerezza, difendi a spada tratta il tuo posto, in fondo te lo sei guadagnato, hai fatto un viaggio più lungo, ti sei svegliato prima. Ovviamente c'è chi prova a dormire anche se il ragazzo che ascolta la musica vicino a te ha le cuffie col volume così alto che lo sentono anche nel vagone vicino, c'è chi si legge il caro vecchio giornale, c'è pure chi si trucca. Poi finalmente riesci a mettere il piedino sulla banchina e tiri un sospiro di sollievo, per poi ricordarti che la giornata è appena cominciata, che il vero lavoro è un altro e già ti sale una leggera ansia al pensiero del ritorno, che di insidie ne contiene sempre un po' di più. Ma preferisci non pensarci, non riesci a pensare che fra trent'anni potresti ancora essere lì, su  quella banchina a desiderare il tuo divano dopo una lunga e faticosa giornata, a gelarti se è inverno, a sudare se è estate...stagione dopo stagione...anno dopo anno. Ogni tanto qualcuno prova a farti l'odiosa domanda: ma perchè non ti compri casa a Roma? allora sfoderi un sorriso tirato, ti giri dall'altra parte ed eviti di rispondere che nelle più grandi città del mondo è normale vivere fuori e andare a lavorare con i mezzi senza che ti venga un'ulcera, perchè la tua vita è già dura così, perchè tanto sai che non capirebbe, perchè devi correre a prendere il treno.

domenica 1 giugno 2014

A volte è necessario chiudere i cicli, salutare la persona che eri e che non ti appartiene più, fare un bell'inchino e andare a vedere cosa c'è ad aspettarti laggiù, oltre quel luogo oscuro ed attraente chiamato futuro.

domenica 4 maggio 2014

Parte di ogni cosa





Di questi campi sterminati vorrei essere parte, quando le nuvole corrono così veloci da donare alle verdi colline non troppo sole e non troppa ombra, vorrei essere un fiore agitato dal vento e nascosto dall'erba troppo alta, vorrei di queste silenziose notti cogliere tutta l'essenza, quando non si ode altro che il gracidare di rane lontane, di grilli irrequieti, di gufi solitari. Vorrei perdermi su sentieri polverosi conosciuti solo dagli alberi, ed ascoltare in silenzio le voci del passato nei vicoli medievali di antiche città dimenticate, per poi camminare solitaria tra il presente e il futuro, lontana da tutto, ma parte di ogni cosa.

domenica 27 aprile 2014

Aria d'attesa



Gli ombrelloni sono ancora chiusi su questa spiaggia quasi deserta del mio lago.
Il silenzio quasi assordante è interrotto solamente dall'abbaiare di un paio di cani impazienti che tirano un guinzaglio, e dal cinguettìo di uccellini che approfittano della tranquillità per setacciare la sabbia alla ricerca di qualcosa da mangiare. Si sentono padroni, in questo luogo solitario, così come le anatre e i cigni, che fin troppo audaci, escono dall'acqua sperando in un po' di pane, per poi riprendere il loro lento cammino sulle sponde semi deserte. A volte spiccano brevi voli, come se avessero improvvisamente fretta di andare da qualche parte, o forse per invidia verso i piccoli falchi che li sovrastano fieri. Proteggono con aria severa i loro piccoli, nuove vite per una nuova stagione. C'è una barca che li schiva con attenzione, il pescatore ha l'aria annoiata e un po' stanca, c'è una coppia ai suoi primi baci, un bambino che scruta l'acqua incuriosito sotto lo sguardo preoccupato del suo papà, una farfalla che si posa su una margherita gialla. Ancora tutto è calmo e silenzioso, ma c'è attesa, nell'aria. C'è voglia di vita, c'è desiderio di estate, c'è profumo di serenità.

domenica 13 aprile 2014

Occhi distratti



D'un tratto mi accorsi che, fuori dalla mia finestra, il mondo era cambiato sotto i miei occhi distratti. Un brullo terreno aveva lasciato il posto a margherite gialle che trasformavano il prato in un soffice tappeto colorato, gli alberi si erano vestiti di nuove fronde a nascondere alla mia vista le colline che precedevano. Cori di uccelli in festa sovrastavano prepotentemente i suoni della frenesia quotidiana, gli angoli più spogli ed incolori erano mutati gioiosamente atteggiandosi a paesaggi degni di antichi quadri.Un altro anno era passato portandosi via un po' di freddo dal cuore, regalando qualche raggio di sole che riusciva ad intrufolarsi tra nuvole veloci, mentre io, davanti ad una finestra, stavo guardando la vita che scorreva, bellissima ed inafferrabile, sfuggente e miracolosa.

martedì 25 marzo 2014

Ho sognato...



Ho sognato campi di margherite bianche, lunghe distese di alberi in fiore baciati da un nuovo sole e accarezzati da tiepidi venti lontani, ho sognato ruscelli che mi cullassero con il gorgoglio delle loro acque mentre scorrono attraverso una vita che esplode di colori per celebrarti.
Ho sognato te, nelle fredde notti senza stelle, a trascinarmi via dal gelido inverno e riscaldare un cuore smarrito e sperduto ai margini di un'arida palude di grigia malinconia.
Ora sono pronta ad accoglierti, mia primavera, e a rendermi ancora testimone del tuo miracolo, della tua immensa potenza, affinché possa nutrirmi della tua energia, e rifiorire a nuova vita come un ciliegio, come un glicine, come una rosa rossa che sorride al suo raggio di sole.

sabato 8 marzo 2014

Cos'è una donna



Cos'è una donna, se non un complicato universo di emozioni, un turbine di sentimenti travolgenti, una fonte inesauribile di energia, una forza immensa dietro un'apparente fragilità. Cos'è una donna, se non un intricato vortice di pensieri custoditi, un'anima segreta che pochi sanno leggere, ma capace di donare ogni singola cellula di se stessa fino all'ultimo respiro. Cos'è una donna, se non un delicato miracolo nella frenesia di un mondo folle, complice dell'immensità della vita, dono meraviglioso per chi sarà in grado di amarla.

sabato 15 febbraio 2014

Per sempre felici e contenti

 
 
Chi è stato il primo a terminare una favola con la frase "e vissero per sempre felici e contenti"? Perché secondo me, quando racconti una cosa del genere, poi te ne devi assumere le piene responsabilità. Magari non lo puoi prevedere, che intere generazioni di bambine sognanti avrebbero sviluppato esagerate aspettative sulla loro futura vita sentimentale, ma assumertene la responsabilità, quello si.... Perché in fondo a chi capita di svegliarsi la mattina con i capelli scompigliati e di affermare "evviva, è un nuovo giorno e sono felice e contenta"?che cosa significa? L'amore non è qualcosa a cui dovresti abituarti, l'amore dovrebbe sorprenderti e consumarti minuto dopo minuto, anno dopo anno. Io non voglio vivere per sempre felice e contenta, io voglio sentire i brividi sotto la pelle, voglio piangere davanti a un'emozione, voglio sognare il presente e non dimenticare il passato. Per sempre felici e contenti? Ma che noia!

domenica 9 febbraio 2014

Nient'altro che se stessi





A volte ti chiedi perchè hai così tanta nostalgia dell'epoca precedente all'arrivo di un bombardamento tecnologico che ti ha confuso mente e cuore. Ti manca, quell'epoca, perchè tavolta era bello perfino non riuscire a trovare qualcuno, perchè lo cercavi così tanto che la ricerca diventava la parte più emozionante, perchè era bello anche non sapere il motivo di un mancato appuntamento, perchè quando eri tu, quello che veniva trovato, ti sentivi davvero speciale, e da quel momento non potevi essere nient'altro che te stesso, con tutto quello che poteva comportare. Magari nascondevi la tua malinconia adolescenziale dietro al fruscio di un giradischi, mentre riempivi così tante pagine di diario da farti venire il crampo alla mano, ma non permettevi che fosse una faccina stilizzata a parlare per te, a descrivere le tue emozioni, non sapevi recitare una parte che prima o poi sarebbe stata scoperta. Ecco, è questo che ti manca, l'autenticità di essere se stessi, con le proprie imperfezioni e le proprie debolezze, e che nonostante questo, ci fosse sempre qualcuno disposto a venirti a cercare.

venerdì 17 gennaio 2014

Ancora insieme




Erano trascorsi diversi anni da quella gelida notte d'inverno nella quale avevano cominciato a percorrere insieme la stessa strada. Non lo avevano programmato, anzi, a dire il vero avevano quasi smesso di cercarlo, quell'amore che ti consuma le viscere, che ti fa svegliare al mattino con la dolcezza nell'animo, che ti spinge sulla cima più elevata del mondo a cantare di felicità. Quell'amore che non credi possa esistere finché non si'insinua sotto la tua pelle, per condurti in territori che non conosci ma che non ti spaventano, perchè una mano da stringere forte può donarti tutta la forza che non sapevi di possedere. Eppure era successo, avevano scavalcato la barriera di paure che li attenagliava e avevano deciso di affrontare la vita insieme, e da allora non si erano più fermati, nonostante le difficoltà, la stanchezza, le avversità disseminate su un cammino dove è facile inciampare. Faticano a riconoscersi in vecchie fotografie, e a volte si perdono in ricordi di leggerezza e futilità, ma gli basta guardarsi ancora negli occhi per ritrovare quello che erano, per acquisire nuova forza a sostenere altra strada, ancora una volta, ancora insieme.

sabato 4 gennaio 2014

Eccoci di nuovo tutti qui, in bilico tra il vecchio e il nuovo, che ci affacciamo curiosi all'anno che verrà. È tempo di correre verso l'ennesima notte di festa, la notte più lunga, è tempo di circondarsi di luci, rumori assordanti, di brindisi e auguri, alcuni sinceri, altri meno. C'è ancora tempo, invece, per i buoni propositi che non manterremo, per sognare qualcosa di diverso e straordinario che ci attende dall'altra parte della notte, qualcosa che neanche noi sappiamo esattamente, ma che auguriamo e ci auguriamo perché ne abbiamo bisogno, perché quello che arriva ci aspettiamo sia migliore di ciò che abbiamo lasciato. E poi c'è ancora tempo per il silenzio irreale che segue la festa, per quel risveglio pigro di un nuovo gelido gennaio, per ricominciare ancora, magari più vecchi di un anno, ma con lo stesso coraggio.