domenica 26 giugno 2011

Castelli e dintorni


Ci sono momenti nei quali mi ripago del viaggio faticoso che faccio tutti i giorni. Ieri sera, per esempio.
Quando qualcuno che non è di queste parti viene a trovarci per la prima volta, ci prodighiamo per trovare qualcosa da fare che esalti al meglio le bellezze di questi posti. Così ieri sera abbiamo portato una coppia di amici a mangiare in un ristorantino proprio sul lago. Il sole rovente di quella giornata torrida tramontava tuffandosi nell'acqua del lago, in lontananza, Anguillara cominciava ad illuminarsi di mille piccole luci, somigliando come sempre ad un minuscolo presepio. I nostri amici ammiravano quella meraviglia tra una portata di pesce e l'altra, mentre noi ci guardavamo soddisfatti e fieri, come se tutta quella bellezza fosse una nostra creatura di cui essere orgogliosi.

domenica 19 giugno 2011

Tutti al mare!!



Visto che a giugno inoltrato non si riesce ancora a considerare l’estate come una cosa attuale, complice un clima impazzito e instabile che soprattutto aspetta la domenica per farci girare le scatole, lasciate che del mare ne possa almeno parlare, non potendo farne altro.
Non tutti hanno la fortuna (come noi romani e dintorni) di potersi godere una giornata di mare senza trascorrere la maggior parte del tempo incolonnati in autostrada, e non tutti, ne sono consapevole, lo amano come me, e questo perché, da una cosa piacevole, può trasformarsi in un’incredibile fonte di stress.

lunedì 13 giugno 2011

Altro che casalinghe disperate



Oggi  vorrei  dedicare due parole al mestiere più antico del mondo, ma che avete capito? Parlavo delle casalinghe. Le donne di una volta,  soprattutto le nostre nonne, erano dedite quasi ed esclusivamente a questa attività. Ricordo come fosse ieri mia nonna impastare la farina per gli gnocchi della domenica, una donna infaticabile, che faceva la lavandaia e quando è stata inventata la lavatrice non riusciva a credere che una macchina avrebbe lavato al posto suo, poi l’ha provata e si è ricreduta. La nostra generazione è, diciamo così, leggermente diversa. Non sapremo impastare alla perfezione per creare lasagne e cannelloni, saremo pure agevolate da elettrodomestici di tutti tipi (io ho scoperto la lavastoviglie da poco ed è diventata la mia migliore amica), ma oltre a dedicarci a tutto quello che può servire per mandare avanti una casa, lavoriamo fuori, e in molti casi, lo stesso numero di ore dei nostri maschietti.

mercoledì 8 giugno 2011

Cronaca di un giorno speciale


Come avrei potuto non dedicare un post al matrimonio della mia migliore amica? Lunghi mesi di preparativi, consigli, prove di abito e sostegno morale che culminano in quell’unico, intenso giorno. Quando si tratta di partecipare ad un matrimonio, lo stato d’animo della maggior parte degli invitati, soprattutto di quelli meno coinvolti, è piuttosto contrastante. Croce e delizia, per così dire.  L’ansia maggiore deriva dalla paura di non saper rispettare la varie regole di bon ton e di etichetta, tipo “matrimonio di sera abito lungo” o altre cose simili che si trovano su internet o che si tramandano come il gioco del telefono. Così va a finire che si comincia diverso tempo prima con la spasmodica ricerca dell’abito adatto, poi si passa alle scarpe (le mie colleghe mi hanno fatto impazzire per cercarle!) e la relativa borsa che deve essere rigorosamente dello stesso colore.

domenica 5 giugno 2011

Una notte da leonesse



Chi è convinto che organizzare un addio al nubilato sia meno estenuante dell’organizzazione delle nozze, lo vada a raccontare a Eleonora, la damigella della nostra cara amica che domani finalmente convolerà. Personalmente non partecipavo ad un evento così folle da una decina d’anni, l’ultimo mio addio al nubilato era stata una cena al ristorante messicano, e a mezzanotte ero a letto. Quando mi sono sposata ho deciso di non farlo e dopo ieri sera sono pentita per metà, l’altra metà è quella che al posto di Alessandra si sarebbe seppellita dalla vergogna. La macchina organizzativa messa in moto per l’occasione è stata così imponente da richiedere mesi di lavorazione, telefonate, sotterfugi e ricerche disperate.

giovedì 2 giugno 2011

Il viaggio della speranza



Oggi  ho deciso di dedicare due righe a colui che mi accompagna da anni per buona parte della mia giornata: il treno. Superata ormai la fase di perenne incazzatura ho raggiunto quella di rassegnazione, una sorta di Nirvana che ti permette di scoppiare a ridere invece di inveire contro il primo omino in divisa verde e blu che incontri sul tuo cammino. Non è un percorso facile, ci vogliono anni di esperienza per raggiungere quel livello, solo che nessuno mi ha mai dato una medaglia al valore o qualcosa del genere, e credetemi, la merito tutta.