sabato 7 gennaio 2012

Se guardo il mondo da un oblò...


Qualcuno di voi ha presente il film "l'uomo perfetto"? è una simpatica commedia un po' sottovalutata con un giovanissimo Riccardo Scamarcio. Nel film, una delle protagoniste, Gabriella Pession, afferma di andare pazza per gli aeroporti, perchè a detta sua sono capaci di tirare fuori il meglio dalle persone. Ultimamente mi sono resa conto di quanto sia vero. Costretta a recarmi spesso in aeroporto a causa dei recenti viaggi di lavoro di mio marito di cui ho parlato non molto tempo fa, mi sono ritrovata per diverso tempo seduta su quelle scomode sedie fredde ad osservare la gente. Se ci si sofferma nei pressi degli arrivi, si può vedere un po' di tutto, lacrime, abbracci infiniti, sorrisi commoventi, qualcuno si corre incontro facendosi largo tra la folla, c'è sempre un omino in giacca e cravatta che tiene sollevato un cartello con un nome giapponese, c'è il tizio che ha l'aria smarrita, c'è l'uomo d'affari che si muove sicuro come George Clooney in "Tra le nuvole". 

E proprio come Clooney in quel film, mi incanto a guardare il tabellone con tutte quelle affascinanti destinazioni, immaginando di poterne scegliere una a caso, e partire senza pensarci due volte. In realtà degli aerei continuo ad avere una paura folle, mi piace moltissimo guardarli da fuori, potrei stare ore ed ore posizionata dove ti passano sopra la testa e il rombo è assordante, ma salirci sopra, tutta un'altra storia. Non ne ho presi moltissimi, e la maggior parte delle volte non ero molto grande, ma due anni fa, pur di vedere le Maldive per il mio viaggio di nozze, mi sono fatta forza, convinta che magari stavolta mi sarebbe passata. Macchè, mentre lui dormiva beatamente con le cuffiette e la mascherina sugli occhi, io non dimenticavo neanche per un secondo dove mi trovavo, non sono serviti nè film, nè libri, nè la pacatezza delle hostess orientali. Inoltre non mi spiegherò mai come diavolo si riesca a dormire su quei sedili, io li trovo scomodissimi, i piedi si gonfiano e devi smuoverli continuamente, e la testa ciondola nonostante i cuscini che ti danno. Poi vorrei tanto sapere perchè il lunotto durante la notte deve stare chiuso, io voglio guardare fuori!! Se aggiungiamo poi il mal d'orecchie che mi colpisce ad ogni atterraggio, è difficile che volare ti possa piacere. In compenso non soffro di nausea, ma questo è solo un piccolo dettaglio. Se riuscirò a tornare a New York come desidero, temo che dovrò farmi di nuovo coraggio, a meno che non esistano ancora i transatlantici, qualcuno ne sa qualcosa?

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