giovedì 8 dicembre 2011

Prove tecniche di festività



Il sole sta calando su questo giorno di festa. E' il primo di una discreta serie che terminerà con la Befana. Il Natale, malgrado la mia scarsa religiosità, è da sempre la festa che preferisco, l'atmosfera ti riempie sempre il cuore di quel misto di dolcezza e commozione.  Dall'ultima volta che vi ho scritto non si è sentito nè parlato di altro che della situazione del nostro paese, l'ennesima manovra che penalizza l'italiano medio come me. Ci si interroga sullo squilibrio tra chi non ce la fa a campare e chi riceve (come ho visto in un servizio in tv) 500.000 E di pensione l'anno. Ci si chiede se sia giusto far pagare l'ICI al Vaticano. Io purtroppo sono tra quelli che dovrà pagarla, e considerando il sacrificio messo in atto per acquistare la mia casa e tutto quello che mi costa già ogni mese, beh, mi girano parecchio, ovviamente. 

Comunque siamo un popolo infuriato, avvilito e spaventato dal futuro, che cerca di tanto in tanto di esorcizzare le proprie paure distraendosi con cose leggere e futili, come ad esempio la trasmissione di Fiorello. Adesso invece ci concentreremo sul Natale, perchè ne abbiamo bisogno, riempiremo il frigorifero e ammucchieremo pacchi sotto l'albero per sentirci meno poveri e dirci che niente è cambiato. Il mio albero lo vedete nella foto, è lo stesso che avevo nella casa precedente, solo che quella casa misurava 40 mq e quando entrava lui uscivamo noi, però mio marito voleva l'albero grosso, e non si discuteva su questo. Quando vivevo con i miei invece l'albero si faceva l'Immacolata, cascasse il mondo, io invece ce l'ho già lì che svetta con le sue lucine dallo scorso week end, forse per seguire la scia dei negozianti che hanno cominciato ad addobbare tutto molto prima di quanto fosse necessario. Ovviamente i regali sono già pronti, incartati e con tanto di bigliettino da circa un mese, ma non li posso mettere sotto l'albero perchè sono quasi sicura che la mia micia li scarterebbe tutti quanti, in preda ad una totale euforia. Comunque ho intenzione di godermi il periodo di feste come non ho potuto fare per anni; con il mio lavoro, ci sono stati anni in cui il 25 dicembre era il primo giorno libero dopo 24 giorni di lavoro filato, e non lo vivevo quasi più come una festa, ma come un giorno di riposo. Ci sono stati invece anni in cui ho lavorato anche in quei giorni di festa, o che sono rientrata tardissimo mentre tutti mi aspettavano con la tavola già apparecchiata, almeno ho imparato a non dare per scontato la possibilità di trascorrere un giorno speciale con la mia famiglia! Voi, ovunque sarete, cercate di fare altrettanto!

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