mercoledì 1 febbraio 2012

Il nostro amico Burian



Chi s’illudeva, vedendo i primi grappoli gialli sugli alberi di mimosa, che l’inverno fosse finito e che fosse stato piuttosto inconsistente, ha dovuto bruscamente ricredersi. A spazzare via le proteste degli autotrasportatori, la manovra di Monti, il terremoto al nord e il naufragio della Concordia, è arrivato questo simpatico venticello siberiano, a catapultarci in una situazione definita da alcuni giornali “d’altri tempi” e mostrarci cosa si prova a ritrovarsi nell’Era Glaciale senza neanche il bisogno di andare a Gardaland.
Ovviamente tutti i quotidiani e i telegiornali sono letteralmente impazziti, mostrandoci ogni genere di servizio da brividi e schierando eserciti di esperti meteorologi che hanno iniziato il toto neve. E noi lì a sorbirci le loro previsioni catastrofiche sperando fino all’ultimo che non ci avessero capito un tubo. Ma dai, noi abbiamo l’anticiclone che ci protegge, figurati se passa! Invece eccolo qua, il Burian, più puntuale del festival di Sanremo, che neanche è arrivato già mi sta sulle scatole. 
Fortunatamente lo abbiamo incontrato poche volte. Gli esperti hanno citato il 1985, e quello ce lo ricordiamo perché era la Befana e abbiamo festeggiato il compleanno della mia migliore amica facendo a pallate di neve alla sua festa. Poi hanno citato il 1996 e per un attimo ho faticato a ricordarlo, poi mi sono venute in mente le stalattiti sulla ringhiera del lungolago di Anguillara, e il lago con le onde, che non lo vedi esattamente tutti i giorni. Nel 1956 invece non c’ero, ma ho chiesto a mio nonno, perché a volte ce lo dimentichiamo ma i nostri nonni di storia ne hanno vista un bel po’ e sono sempre ansiosi di raccontartene un pezzetto. Beh, mio nonno mi ha detto che quell’anno dovette camminare a piedi per chilometri per andare al lavoro, perché all’epoca c’erano solamente i filobus e non andavano avanti, mica come adesso … adesso è molto peggio! Quello che non capirò mai dei romani, e spiegatemelo se potete, è come si possa desiderare la neve in una città come questa. Ragazzi, non abbiamo più dieci anni che se nevica puoi stare a casa da scuola e scendere con il bob per Via Baldo degli Ubaldi! Se la mattina ti devi alzare, e non per andare a fare le foto al Colosseo al fine di postarle su Facebook, NON PUOI desiderare la neve, perché conosci questa città e sai benissimo che il panico può crearsi per molto meno. La neve è bella, lo sappiamo tutti, ma al posto giusto, nel contesto giusto, e soprattutto, in vacanza. Giusto per dare un assaggio di come funziona qui, Trenitalia ha cominciato a diffondere un messaggino audio sul treno avvisandoci che causa maltempo tutti i treni avrebbero potuto subito ritardi nei prossimi giorni. Ne parlavo con una mia collega alla fermata dell’autobus questa mattina, interrogandomi sul perché in Europa del nord o in Russia i treni vanno avanti anche con il gelo polare. Una signora russa accanto a noi ci ha ascoltate e ha risposto che i treni dalle sue parti viaggiano anche a -30°. Il perché rimane un mistero assoluto. Comunque ormai siamo in questa morsa, quanto durerà, fino a che punto fioccherà, non è ancora certo, sta di fatto che stamattina, in quel di Bracciano, fioccava benissimo, e a quanto pare non sarà l’unica volta. Questo ovviamente non mi ha fermata, al massimo rallentata un attimo, come dice sempre una mia collega; poi è chiaro che se questo Burian fa proprio sul serio, mi arrendo pure io, nel frattempo chiuderò gli occhi e sognerò una splendida spiaggia bianca, tanto prima o poi arriva, giusto?

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