domenica 7 aprile 2013

Manuela is back





 Oggi mi sono ricordata di avere un blog. Non so se sia l'arrivo della primavera che mi risveglia come le marmottine di montagna, o le dita ancora calde per l'ultimo romanzo che ho scritto e appena terminato, sta di fatto che mi è venuta una voglia improvvisa ed irrefrenabile di rimettere mano a questa povera pagina abbandonata. L'ultima volta che ho scritto due righe era per raccontare la storia di un altro romanzo che avevo appena finito, è passato un po' di tempo, ovviamente ... non è che i romanzi li tiri fuori così, come un mago tira fuori il coniglio dal cilindro, ci vuole tempo, tempo per riflettere, per inventare una storia, immaginarla in tutte le sue sfumature ( non parlo di quelle "50" sfumature, preferisco evitare commenti in proposito), perchè altrimenti rischi di ritrovarti ad odiare la pagina bianca che hai di fronte, e vi garantisco che non è piacevole. Mettiamoci pure che non faccio esattamente la vita della principessa Sissi, corro ancora avanti e indietro insieme a tutti gli sfigati che come me sono costretti a fare i pendolari, quest'anno saranno vent'anni che tiro gli accidenti a Trenitalia, chissà se esiste una medaglia al valore o un abbonamento gratis a vita per chi raggiunge questo traguardo. Inoltre ci sono arrivata senza accusare esaurimento nervoso, tentativi di suicidio, gastriti o ulcere perforarti, e sono ancora viva, che non è poco. Mettiamoci inoltre che ho un lavoro, fortunatamente, che nonostante i disastri economici del nostro disgraziato paese, regge ancora, con tutte le sue forze, e mettiamoci infine che ogni tanto devo pur dedicarmi a quelle faccende che non si sa per quale dannato motivo, da secoli vengono attribuite a noi povere donne. Si, parlo proprio di pulire, stirare, cucinare, e ricordarmi di dare da mangiare alla gatta. Lo ammetto, non sono proprio la più perfetta delle casalinghe: il colletto delle camicie di mio marito non viene mai come dovrebbe (se non ci fossero queste maledette camicie il ferro da stiro lo porterei anche in cantina) e faccio la spesa di tutta la settimana in venti minuti netti, correndo tra gli scaffali come Bolt alle ultime Olimpiadi, e se il sabato mattina non mi sparo la musica a cannone nelle orecchie per fare le pulizie, mi viene la depressione e mi intristisco per tutto il week end. Eppure ci sono le mie amiche e colleghe che ti raccontano che si divertono a preparare un dolce alle undici di sera o che a mezzanotte passano lo straccio per terra (si, Ale, dico proprio a te!), io invece, diciamocelo chiaramente, tutte queste faccende le considero una perdita di tempo, perchè mi distraggo e non riesco a pensare ad un'altra storia da regalare, magari solo a me stessa, o a voi pochi ai quali piace leggermi. Ultimamente, poi, ho una certa dipendenza dalle serie tv, e ho un calendario settimanale perfettamente sincronizzato su questo tema. L'idea di partenza era guardare telefilm perchè durano solo 40 minuti o al massimo un'ora, così io e mio marito riuscivamo a tenere gli occhi aperti senza crollare sul divano con la bocca aperta, poi la cosa ha creato una vera e propria dipendenza e per me è stata anche, devo ammetterlo, una nuova forma di ispirazione. Comunque fra tutte queste cose ho trovato incredibilmente il tempo di partorire un altro romanzo, che si chiama "Ti lascio una mia foto" e spero davvero che vi piacerà. Buona primavera a tutti!!!

1 commento:

  1. Ottimo grande Manu, mi piace molto ;-) un abbraccio di tutto cuore

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