venerdì 30 agosto 2013

C'era una volta una bambina...




C'era una volta una piccola stanza che poteva contenere solamente un minuscolo letto senza testiera, incastrato sotto ad una scrivania sempre in disordine, una libreria carica di libri di testo e peluche, alle pareti vecchi poster degli Europe e di Nick Kamen; e poi c'ero io, seduta su uno sgabello troppo alto a ticchettare su una vecchia Olivetti che si inceppava sempre. Prendevo un foglio bianco, lo dividevo in due, lo facevo scorrere nel rullo e lo lasciavo riempire di parole, il rumore dei tasti echeggiava per tutta la casa, era il suono della mia fantasia. Le storie prendevano vita nella mente, le sognavo nei minimi dettagli, ne diventano la regista, e poi provavo a riversare su quella carta ciò che vedevo, ciò che sentivo. Cosa dovessi farci , poi, non ne avevo idea. Le rilegavo, disegnavo la copertina, e le chiudevo in un cassetto, per rileggerle nei pomeriggi piovosi, quando nessuno voleva giocare con me e non c'erano compiti da fare. Allora fantasticavo che quelle storie potessero leggerle migliaia, milioni di persone, che le avrei trovate sugli scaffali delle librerie più famose, che tutti ne avrebbero parlato, ma poi non lasciavo che nessuno ne avesse accesso, erano private, perchè venivano dalla mia mente.
Oggi tutto è cambiato, la mia vecchia olivetti è dimenticata in una soffitta a prendere polvere, e le dita che scorrono veloci sulla tastiera del computer non fanno più tanto rumore, qualcuno ha letto le mie storie, più di quanti avessi potuto immaginare, ma i sogni restano gli stessi, quelli di una bambina chiusa in una stanza troppo piccola, a chiedersi cosa sarebbe accaduto domani, con il naso all'insù e la mente altrove.

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