venerdì 16 agosto 2013

Frammenti di fine estate

 
L'acqua salata scorre tra i miei piedi su una riva affollata e soleggiata. 
Piccole conchiglie scheggiate si spingono sulla sabbia trascinate dalle onde, per poi tornare tra i flutti in un continuo andirivieni; C'è un bambino così piccolo da presupporre che sia la sua prima estate, la prima volta che l'immensità del mare incontra i suoi occhi, la prima in cui sente l'odore della crema per non scottarsi e la consistenza della sabbia tra le dita mentre costruisce un fragile castello che la marea non risparmierà.
Lascio che l'energia del sole e la forza del vento mi accarezzino in questa giornata di fine estate, cercando di non lasciar penetrare quello spiraglio di tristezza che inizia ad affacciarsi quando i giorni di beatitudine sono agli sgoccioli e sei consapevole che presto tornerai ad una routine che avevi quasi dimenticato.
Respiro a fondo facendo il pieno di serenità, ma non sono ancora sazia di quest'estate frugale e sfuggente, è ancora qui eppure mi manca già, mi mancano le cicale che si fanno sentire nelle pinete ombrose e fresche, la pelle che diventa scura confrontata con il segno del costume, le serate all'aperto, la tenda che ondeggia per il vento dietro una persiana abbassata nei caldi pomeriggi. 
Presto l'autunno si affaccerà a ricordarci che siamo invecchiati di un anno, e l'inverno sarà sempre troppo lungo malgrado il bagaglio di nuovi ricordi da portare con sè, allora chiuderò gli occhi e sognerò di trovarmi ancora qui, su una spiaggia che ho amato, a cercare di capire dove finisce il mare ... e sarò libera.

Nessun commento:

Posta un commento