giovedì 28 marzo 2019

A MIO PADRE












A MIO PADRE
Sei diventato padre che eri poco più di un ragazzo, con tutte le paure di sbagliare che la giovane età avrà portato con sé. In tutte le difficoltà che una famiglia può affrontare nel suo percorso, ho avuto sempre la possibilità di vivere l'infanzia spensierata che tutti i bambini meriterebbero. Mi hai cresciuto con il dono della libertà, dandomi fiducia e non mostrando mai l'ansia di un genitore in attesa di un adolescente che torni a casa, in un'epoca senza cellulari e senza internet. Mi hai insegnato il sacrificio, l'umiltà, l'abilità di rimboccarsi sempre le maniche, e mi hai accompagnato all'età adulta senza opprimermi ma senza perdermi di vista. Eri e sei sempre in prima fila, ai saggi di danza, all'esame di maturità e anche oggi, che ci scherzi su quando vieni a sentirmi cantare e dici che hai ricominciato a venire ai miei saggi come quando ero bambina. E anche oggi, come allora, sei sempre la prima persona a cui voglio chiedere consigli e che sa sempre cosa fare per aiutarmi. So che la mia vita spesso ti ha dato più pensiero di quanto dovresti averne, ma spero di non averti deluso mai, e di essere la persona che hai faticato per farmi diventare. Non tutti hanno un papà come te, sono fortunata, e immensamente grata. Auguri papà.

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