domenica 5 giugno 2011

Una notte da leonesse



Chi è convinto che organizzare un addio al nubilato sia meno estenuante dell’organizzazione delle nozze, lo vada a raccontare a Eleonora, la damigella della nostra cara amica che domani finalmente convolerà. Personalmente non partecipavo ad un evento così folle da una decina d’anni, l’ultimo mio addio al nubilato era stata una cena al ristorante messicano, e a mezzanotte ero a letto. Quando mi sono sposata ho deciso di non farlo e dopo ieri sera sono pentita per metà, l’altra metà è quella che al posto di Alessandra si sarebbe seppellita dalla vergogna. La macchina organizzativa messa in moto per l’occasione è stata così imponente da richiedere mesi di lavorazione, telefonate, sotterfugi e ricerche disperate.

La poverina aveva intuito che non ci saremmo andate affatto tenere, sulla faccenda, e complice la sua partecipazione ad altri eventi simili, era più o meno preparata a quasi tutto. La serata è cominciata quando noi, dieci ragazze con le automobili piene di scritte tipo “sposa a bordo” , palloncini e nastri rosa, abbiamo cominciato a strombazzare e gridare sotto la finestra di casa sua per farla scendere. Non sono riuscita bene a capire se quelli del palazzo che si sono affacciati erano più divertiti o incazzati, sta di fatto che la futura sposina è scesa tutta eccitata e abbiamo cominciato il piccolo viaggetto per farci un bell’aperitivo nel cuore di Trastevere.  Con la sposa bendata, ovviamente. C’è da dire che strada facendo abbiamo creato un carosello divertente per le vie della nostra meravigliosa città, la gente suonava, salutava e rideva divertita, sembrava una cosa a metà tra il gay pride e quando vince l’Italia; poi, cercando di non far spezzare una caviglia alla sposa bendata due giorni prima delle nozze, l’abbiamo condotta al centro esatto di P.za Trilussa, cominciando a gridare e applaudire … decisamente imbarazzante. Dopo la piccola cena con aperitivo è cominciata la parte più interessante, lo spoglio dell’urna (grande da poterci stare un televisore al plasma) per scoprire tutti i fantastici gadget della serata. Prima di tutto la vestizione: veli di tulle in testa e intorno alla vita, nastri rossi ovunque, pizzi e un palloncino attaccato al braccio con scritto “sposa bacia tutti”, sembrava un incrocio tra Madonna degli anni 80 e papa Ratzinger. Ovviamente, tra i vari oggetti usciti dalla scatola c’erano una serie di passatempi per la luna di miele (nutella, panna montana, riviste hard) più alcuni regalini come il classico completino intimo, biscotti a forma fallica da distribuire agli sconosciuti e un bell’album con le nostre foto e una dedica da ognuna di noi (qui è scattata la lacrimuccia). Purtroppo una pioggia incostante e fastidiosa ha leggermente guastato la festa organizzata nel minimo dettaglio, ma in fondo non c’importa molto, la sposa si è prestata con simpatia e naturalezza, a tutte le situazioni imbarazzanti che abbiamo creato,  noi ci siamo divertite, commosse, abbracciate ed  emozionate come solo noi donne sappiamo fare. Ora l’appuntamento è per il grande giorno di domani … se riesco a riprendermi da questa notte brava…

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