martedì 13 settembre 2011

Ama il prossimo tuo...



Negli ultimi giorni un paio di banali situazioni di vita quotidiana mi hanno portata a riflettere sulla scarsa predisposizione a concedere fiducia agli altri che ormai sembra dominare nella nostra società. Sabato mattina dovevo svolgere una semplice commissione burocratica, dovevo ritirare il tagliando da residente per parcheggiare nel mio comune sulle strisce blu, aspettavo di poterlo ritirare da tre mesi perchè l'ufficio degli ausiliari del traffico era rimasto chiuso per lavori, avevo letto che apriva alle 9 dal sito web e mi ero organizzata una rigida tabella di marcia tra commissioni e faccende domestiche. Quando arrivo trovo un'impiegata che mi informa che l'ufficio apre al pubblico alle 10, le dico che ho già pagato il parcheggio, che ci vuole un secondo e che sul sito c'è scritto un altro orario, lei mi risponde di farmi un giretto per il paese e ritornare, quando l'ho vista sbuffare alla mia ennesima protesta me ne sono andata velocemente senza capire quello che mi stava rispondendo. Tabella di marcia stravolta ( cosa che detesto ), parcheggio pagato due volte e quando torno, già pronta a comportarmi acidamente, la signora mi dice con un candido sorriso che mi aveva invitata ad entrare prima che io mi dileguassi alterata. La faccenda è finita con una risata da parte di tutte e due, decisamente la reazione migliore.


Stamattina invece ero in treno, assonnata, e la signora seduta di fronte a me non faceva che fissarmi in un modo che ritenevo poco simpatico, insomma, voi cosa avreste pensato? giuro, ero lì lì per chiederle quale fosse il problema quando la signora mi chiede se per caso non sono quella tizia che era figlia di quel tizio che non vede da vent'anni. Insomma a quanto pare ho una sosia, e neanche troppo lontano da dove abito. Quando ha capito che si stava sbagliando si è scusata mille volte e mi ha augurato "buona giornata". Ecco. Una delle numerose facce della diffidenza. Mi ritengo una persona mansueta, diplomatica, fin troppo accondiscendente, eppure ero già pronta ad intavolare una bella discussione, e non erano neanche le otto del mattino. Stressati, nervosi, sfiduciati? cosa succede ogni giorno in fila alle casse dei supermercati, alla posta, o in mezzo al traffico impazzito dell'ora di punta? nessuno vuole far passare quello che compra solamente il latte, nessuno ha voglia di dare la precedenza ad una donna incinta, la gentilezza è cosa talmente rara che rimaniamo allibiti quando ne vediamo un esemplare. Tutti crediamo di aver ragione, di essere nel giusto, di aver subìto questo e quello, di essere vittime dell'altrui cattiveria, nessuno sparla mai degli altri, tutti subiscono il pettegolezzo e il risultato è l'egoismo e l'intolleranza. Riflettiamo sui nostri comportamenti, mettiamoci in discussione qualche volta, e magari, se proprio ci va di esagerare, recuperiamo un po' di quell'umiltà che può farci solo bene, aiutandoci a rispettarci di più reciprocamente. Questa, ovviamente, è solo la mia opinione.

1 commento:

  1. Opinione condivisa a pieno!!Personalmente credo sia un pò tardi: non volglio sembrare una disfattista ma forse siamo arrivati al famoso "punto di non ritorno"...sarà colpa del progresso, della frenesia, della mentalità del tutto e subito, della crisi, delle persone che si prendono sempre più (se non solo) cura del proprio orticello, ignorando, o addirittura calpestando quello degli altri...e il ritorno alle origini, alle buone maniere è solo un miraggio lontano, un qualcosa da perdenti, da antiquati che non fa moda, no fa tendenza...perchè forse come cita Renato in una sua canzone: "L'arroganza in fondo piace,il rispetto invece no"...

    RispondiElimina