L'amore al tempo dei social network

Qualche giorno fa, mentre ero in treno, mi sono ritrovata mio malgrado ad ascoltare una conversazione tra due ragazze, poco più che adolescenti. Non era mia intenzione, giuro, ma il tono di voce era decisamente elevato, così, ignorare la conversazione era impossibile almeno quanto provare a dormire un po'. L'argomento principale era ovviamente il sesso maschile: a una delle due piace un tipo, e sta cercando di capire le sue intenzioni. Niente di strano. Solo dopo un po' mi sono resa conto che tutto quello che riuscivano a raccontarsi sui ragazzi, era quello che accadeva su Facebook. Il tipo l'aveva aggiunta come amica, poi rimossa, poi bloccata, poi di nuovo aggiunta, il suo stato diceva "Single", poi "impegnato", poi aveva messo delle foto di una ragazza dal ruolo ambiguo, l'aveva cercata in chat, non l'aveva cercata in chat. Si conoscevano veramente? impossibile capirlo, a meno che conoscersi oggi non significhi aver studiato il profilo dell'altro sul social network. 

Non voglio sembrare nostalgica, ma una volta ti conoscevi, magari in un fast-food, magari a scuola tra una lezione e l'altra, e lui cercava di avere il tuo numero di telefono, in qualche modo. Ci sentivamo dire "mi dai il tuo numero?" o "Usciamo insieme?", di certo non ci sentivamo dire "aggiugimi". La sensazione è che studiarsi e conoscersi in questo modo crei un'enormità di malintesi, di false aspettative e di immense delusioni, per non parlare della distanza. Ci si illude di sentirsi più vicini, mentre in realtà si è del tutto estranei, guardarsi negli occhi, sfiorarsi, sorridere, parlare di sè, è questo il profilo che si dovrebbe studiare, è questo che probabilmente si sta perdendo, la magia del vero corteggiamento, la poesia della semplicità. Lo so, sono una romantica all'antica, non posso farci niente, ma sono certa che tra di voi qualcuno sia d'accordo con me, aspetto commenti.