sabato 10 settembre 2011

dieci anni fa...



Oggi no ho potuto fare a meno di dedicare un post a questo giorno, una triste data impressa nella memoria di tutti noi. Sembra incredibile, ma sono passati dieci anni, così tanti che fa paura anche solo a pensarci, eppure scommetto che nessuno di noi ha dimenticato quello che ha visto in tv, e lo vede davanti ai propri occhi come fosse ieri. E' come se quella data divida in due il tempo rispetto a come eravamo abituati a concepirlo: il mondo prima dell' 11 settembre, il mondo dopo. In questi anni sono emersi filmati inediti, libri, registrazioni tratte dalle segreterie telefoniche, teorie di complotto più o meno credibili, e il mondo è andato avanti, peggiorando, probabilmente. Anch'io, come tutti, ho la mia teoria in merito a ciò che è accaduto, è ovvio, ma preferisco tralasciare l'argomento in questo contesto.
Ognuno di noi ricorda esattamente dove si trovasse e cosa stesse facendo, io per esempio ero in treno (tanto per cambiare) e quindi sono arrivata in ufficio completamente ignara di tutto. Non ho visto neanche un fotogramma fino a sera tardi quando sono rincasata, e a volte penso che sarebbe stato meglio se non lo avessi visto affatto. Se ha fatto così male a noi, mi chiedo quanto possa averlo fatto a loro, loro che ogni giorno si affacciano alla finestra e vedono quel cratere, tanto per essere sicuri di non dimenticarsene mai. Sono migliaia le storie che si sono intrecciate quel giorno, storie di eroi improvvisati, di speranze infrante, di famiglie spezzate. Ce n'è voluto di tempo prima che il cinema trovasse il coraggio di raccontare quel giorno, poi lentamente sono usciti i primi film. Io sono rimasta particolarmente impressionata dal film "11-09-2001". Ci sono diversi episodi diretti da registi vari, l'ultimo lo dirige Sean Penn: vediamo un uomo anziano e stanco che affronta ogni giorno la sua vita da vedovo in un appartamento dove la luce non entra mai, c'è una pianta che appassisce e una tv sempre accesa, anche se l'uomo non la guarda, pensa soltanto a sua moglie che non c'è più. Poi, una mattina come le altre, mentre l'uomo sonnecchia sul letto, la tv trasmette una delle torri che cade giù, e nello stesso istante vediamo l'appartamento riempirsi di luce e la pianta riprendere vita, l'uomo è così felice che si mette a piangere. La torre era la causa di quella oscurità, per lui. Personalmente mi ritengo fortunata, perchè quelle torri le ho viste in piedi con i miei occhi, in un periodo in cui il terrorismo era ancora lontano e New York era l'ombelico del mondo. Lo so che ci sarebbe molto da dire, su ciò che si cela dietro a tutto questo, su ciò che ne è conseguito, su tutte le bugie che siamo costretti ad ascoltare, ma adesso, solo per questa volta, lasciamo andare le polemiche e mandiamo il nostro pensiero alle vittime e alle loro famiglie distrutte. Per non dimenticare.

1 commento:

  1. ...spero che presto qualcuno ti renda giustizia!!!ti voglio bene

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