lunedì 16 maggio 2011

Io e gli anni 80



Ieri, casualmente, giocherellando su Youtube, mi sono imbattuta in una serie di filmati sugli spot degli anni 80, e sono stata invasa da una nostalgia indescrivibile. Quelli che non c'erano non possono capirlo, ma per tutti noi che eravamo testimoni di quella mitica epoca, il ricordo è sempre vivo. Si, lo so che l'abbigliamento non era esattamente il massimo, soprattutto le spalline sotto le camicie e gli scaldamuscoli fucsia (che stanno pure tornando di moda, incredibile!), ci cotonavamo i capelli con tonnellate di lacca che hanno devastato il buco dell'ozono (è proprio colpa nostra, ragazze!)e si indossavano calze di tutti i colori.

Nonostante questo, guai a chi ci tocca gli anni 80. Per me volevano dire Bonolis a Bim Bum Bam, una casa di Barbie con l'ascensore, "Saranno Famosi", "La casa nella prateria" e "Candy Candy" in tv, Ralph Macchio che dava e toglieva la cera, un poster degli "Europe"appeso in camera, mio padre che ascoltava i 33 giri di Renato Zero con i tacchi a spillo e il boa, di "The Wall" dei Pink Floyd e di "Breakfast in America" dei Supertramp. Ma soprattutto, per me gli anni 80 erano la danza classica. Ho frequentato la stessa piccola scuola per dieci anni, esattamente dall'80 al 90, e non c'era epoca migliore per sognare di essere una ballerina. Altro che "Step up" e "Non smettere di sognare", noi avevamo "Flashdance", " Footloose" e "Fame", e la signorina Grant era il nostro mito. All'epoca si indossavano body sgambatissimi e dolce vita rosa, e dovevi portare le calze con la riga dietro (che non trovavo mai della misura giusta e facevano sempre le grinze). Lo chignon era la parte meno divertente perchè per farlo star su dovevi utilizzare milioni di forcine che ti tiravano da tutte le parti e ti scoppiava il mal di testa. Però una volta l'anno facevi il saggio ed eri felice perchè potevi indossare i costumi più belli e truccarti, e tutti i parenti e gli amici venivano a vederti ballare. Belli, gli anni 80, anche se non riesci più a ricordare come facevi ad incontrarti con gli amici senza un telefonino e a portarti dietro la tua musica preferita senza un lettore mp3. Noi andavamo al mare a Ostia con lo stereo pesantissimo sulle spalle e la nostra musica si mischiava con quella di tutti gli altri, avevamo le cassette di Vasco ("Guarda dove vai" era la più gettonata) ma c'era anche Ramazzotti che cantava "Musica è" e gli Stadio con "Acqua e sapone". Secondo me, quegli anni gloriosi, sono finiti nell'estate del 90, quando Zenga ha mancato un tiro di Caniggia e le "Notti magiche" della Nannini sono tristemente sfumate. Se vi va, raccontatemi cos'erano quegli anni per voi!

1 commento:

  1. Quanto li ho adorati quei film e telefilm, la musica meravigliosa che allora si che poteva chiamarsi "musica"!

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