martedì 3 maggio 2011

Cuore di donna- Capitolo 2




Non dovette attendere molto per intravedere la figura di Andrew che avanzava tra i campi velocemente, quasi correndo e ad Elisabeth sfuggì un sorriso trovandolo irresistibilmente buffo.
In un attimo fu sotto la sua finestra e cominciò a gridare a gran voce:
- Lizzy! Lizzy!!! -
- sto scendendo! – rispose lei sporgendosi tra le tende che si agitavano al vento.

 Lui annuì e cominciò a giocherellare con un sasso tra i piedi mentre aspettava; aveva due anni più di lei e quest’anno avrebbe cominciato il liceo, sapeva che avrebbe dovuto impegnarsi molto perché la sua famiglia se lo aspettava, sua madre lo aveva cresciuto con un’educazione molto rigida e suo padre, un commerciante di legname, aveva per lui grandi sogni di successo. Andrew era un ragazzo diligente e rispettoso, che cominciava pian piano a diventare uomo: sul suo viso glabro comparivano i primi peli scuri e le ragazze della zone iniziavano a guardarlo in modo diverso; del resto appariva piacente ed affascinante, con dei lisci capelli castano chiaro che secondo suo padre portava troppo lunghi e che gli coprivano le orecchie e parte del collo, degli incantevoli occhi azzurri e un fisico atletico che quel giorno aveva evidenziato particolarmente indossando una stretta t-shirt bianca e un paio di jeans strappati e tagliati fino alle ginocchia.
Finalmente Elisabeth apparve sulla soglia della veranda, ed Andrew non poté fare a meno di ammirarla mentre lei non si accorgeva ancora dei cambiamenti fisici che riguardavano il suo amico
- ti sei messa il costume? -
- certo! – rispose lei avviandosi verso il sentiero che li avrebbe condotti al laghetto e mettendosi in spalla il suo inseparabile zainetto rosa; Andrew la seguì affrettando il passo:
- mio padre vuole che torni presto perché domani comincia scuola! –
- anche i miei! – rispose lei sbuffando. La strada che percorrevano costeggiava i numerosi campi della zona e poi s’interrompeva dinanzi ad una piccola boscaglia dove i ragazzi si addentrarono con abilità per poi sbucare in una radura dove trovarono il luogo preferito dei loro giochi ad attenderli; avevano scoperto il laghetto qualche anno prima in un giorno in cui si erano persi e da allora se ne erano letteralmente innamorati. Nessun altro conosceva quel luogo incontaminato e questo glielo rendeva ancor più gradevole.
Il caldo era intenso e soffocante e i ragazzi si tolsero in fretta i vestiti e si gettarono nelle acque fresche di quel piccolo specchio d’acqua, spruzzandosi l’un l’altra e ridendo a crepapelle, la loro amicizia andava avanti ormai da quando Jenny era appena nata e nessuno dei due aveva voglia di frequentare altri coetanei
- ho trovato un albero che ti piacerà moltissimo! – disse Andrew strizzandosi i capelli
- Non può essere...ormai li conosco tutti!! –
- Ti assicuro che questo non l'hai mai visto! -
- E' molto alto? - chiese Liz eccitata
- direi di sì, non ho ancora provato a salirci ma ci proveremo oggi, dopo il bagno, se vuoi…- Elisabeth annuì, poi si lasciò andare galleggiando a faccia in su e guardando il cielo limpido sopra di loro.
Un’ora dopo camminavano attraverso un campo di grano, Elisabeth amava lasciar scorrere il palmo delle mani e sentire la punta delle spighe solleticarla, poi videro l’albero solitario che si ergeva nel centro del campo ed Elisabeth gli corse incontro con entusiasmo infantile:
- è enorme! – disse ammirandola dal basso con adorazione, poi cominciò ad arrampicarsi con destrezza, seguita da Andrew che non era agile come lei
- avanti Andy! Non dirmi che non ce la fai! – gli gridò ormai abbarbicata al ramo più alto; il suo amico arrancò affannosamente, ma poi la raggiunse e da lì poté godere finalmente del panorama emozionante che gli veniva offerto
- che vista meravigliosa, Andy! Non credi che il Kansas sia il posto più bello del mondo? –
- come fai a dirlo? Non sei mai stata da nessuna parte! – rispose prendendosi gioco di lei
- non ne ho bisogno! Qui sto benissimo! – disse continuando a perdersi con lo sguardo davanti a quella distesa di colori
- io credo che andrò via prima o poi…mio padre vorrebbe che andassi a lavorare con lui dopo il college ma io voglio fare il giornalista e non posso farlo certo qui! – lei lo guardò diventando improvvisamente triste:
- dici davvero? –
- certo! e poi non è anche il tuo sogno? scrivere è stata sempre una tua grande passione! –
- veramente ho detto che preferirei fare la scrittrice, e potrei farlo benissimo restando qui con la mia famiglia! – rispose risentita
- e poi non ti dispiacerebbe non vedermi più? – aggiunse un po' offesa
- certo, Liz! Magari vieni via con me! – rispose perdendosi con lo sguardo, Liz capì che stava fantasticando la sua vita futura.
Rimasero ancora per un po’ lassù in silenzio, ognuno chiuso nei proprio pensieri, per poi ridiscendere lentamente e far ritorno a casa.
Quella sera la famiglia Daniels cenò riunita intorno al tavolo del salotto, dove Ted Daniels, decisamente stanco, divorò l’insalata di patate e fagiolini che sua moglie aveva preparato con cura mentre ascoltava distrattamente le ultime notizie alla tv e cercava di non lasciarsi sfuggire i racconti delle sue figlie, anche se un po’ ripetitivi. Sia Liz che Jenny assomigliavano decisamente a lui, che aveva ancora folti capelli neri anche se con qualche filo d’argento, e una stazza enorme che era aumentata con la vita matrimoniale e i manicaretti di sua moglie. La vita per lui era stata molto dura negli ultimi anni, ma preferiva spaccarsi la schiena su qualche nauseante piattaforma sperduta nel deserto piuttosto che sentire ancora la voce di suo padre, impiegato di banca in pensione, ripetere per l'ennesima volta che non avrebbe mai combinato niente di buono nella vita; le sue bambine erano la prova che invece ce l'aveva fatta, che erano fortunati tutti e quattro ad avere un tetto sopra la testa e del buon cibo sempre in tavola, e lo ripeteva a se stesso ogni volta che la stanchezza sembrava annientarlo e le sue ossa implorare pietà.
- papà! Posso andare anch’io al laghetto con Lizzy qualche volta? – chiese la piccola Jenny stropicciandosi gli occhi, suo padre gettò un’occhiata di rimprovero alla figlia maggiore:
- Lizzy da domani avrà molto da studiare, non avrà tutto il tempo libero che ha avuto in questi mesi! – Elisabeth si lasciò sfuggire un borbottio impercettibile, poi si alzò dalla sua sedia:
- beh, direi che è ora che me ne vada al letto, ho ancora da preparare il mio zaino! – e diede un bacio sulla guancia ad ognuno dei presenti
- Jenny! Va’ a letto anche tu! e lavati i denti! – disse amorevolmente sua madre e la piccola trotterellando si avviò su per le scale.
- ha passato di nuovo la giornata con Andrew Williams? – chiese a sua moglie una volta trovati finalmente soli
- sì, ma è tornata prima per prepararsi per la scuola e riordinare la scrivania, come volevi tu! –
- non è questo il punto, Megan! L’ho osservato bene domenica in chiesa e comincio a pensare che sia un po’ troppo grande ora per giocare con Liz – sua moglie sorrise serenamente
- sono amici dalla primissima infanzia e lui è un giovanotto di buona famiglia, inoltre Liz è ancora terribilmente infantile, non potrebbe mai comportarsi in maniera sconveniente! – Ted fece spallucce
- sarà…ma la gente potrebbe cominciare a pensar male, spero sinceramente che con il liceo e tutto il resto, quel ragazzo cominci ad allontanarsi da nostra figlia! – e riprese a mangiare
- ma è l’unico amico che ha! – ribatté Megan visibilmente preoccupata
- beh, sarebbe ora che cominciasse a cercarsi qualche amica, come tutte le adolescenti della sua età! non credo che a scuola non ce ne sia la possibilità! – e fu l’ultima parola che dissero sull’argomento, presto avrebbero avuto ben altre cose delle quali preoccuparsi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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